Regia di Alessandro Blasetti vedi scheda film
Gli anni Trenta sono per il Fascismo e per Mussolini quelli del consenso. In quel periodo la dittatura gode effettivamente di grande popolarità tra gli Italiani e tenta, in questo periodo, un'operazione culturale tesa a far passare la propria presenza al potere come la continuazione di un processo che parte da lontano, dal Risorgimento e dai garibaldini, per arrivare alle bonifiche e alle varie battaglie del grano, passando per le "radiose giornate" del maggio 1915 e per i giorni gloriosi di Vittorio Veneto. In questo senso andava il film di Blasetti, che, nella versione originale, si concludeva con una parata di camicie nere davanti alle consunte, ma ancora risplendenti, camicie rosse dei Mille. La sequenza, corpo estraneo, per fortuna e per rispetto del regista, fu espunta dal film nel dopoguerra. Resta, dunque, la parte migliore dell'opera originaria, incentrata su alcuni personaggi del popolo che partecipano alla liberazione della Sicilia da parte dei Mille di Garibaldi. L'approccio blasettiano è originale, perché rifugge da ogni retorico riferimento alla tradizione risorgimentale, per concentrarsi sulle figure dei picciotti e delle loro donne. Tutti i personaggi parlano con i loro accenti regionali ed ognuno si ritrova a combattere tra i "filibustieri" sbarcati a Marsala con la propria idea in testa: repubblicani e monarchici, autonomisti seguaci di Cattaneo e papisti giobertiani (per la verità, nel 1860, l'idea di una federazione italiana capeggiata da Pio IX era ormai obsoleta). Cinematograficamente, Blasetti s'ispira ai modelli sovietici: i soldati borbonici ricordano le guardie del Palazzo d'Inverno della Corazzata Potëmkin e il giovane Carmeliddu sembra ispirato al Semën Svašenko di Arsenale (1928) di Dovženko. La battaglia di Calatafimi, con la quale si conclude il film, è descritta assai bene, come merita uno dei momenti fondamentali della spedizione garibaldina e della storia dell'Italia unita. Sull'argomento della liberazione della Sicilia dai Borboni consiglio il recente libro di Claudio Fracassi Il romanzo dei Mille, Mursia, 2010.
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