Regia di Alessandro Blasetti vedi scheda film
Scritto da Gino Mazzucchi (insieme a Blasetti e ad Emilio Cecchi) sulla base di un suo racconto ispirato alle Noterelle d'uno dei Mille di Giuseppe Cesare Abba, prodotto dalla Cines in pieno Ventennio al fine di sfruttare e diffondere, attraverso il cinema di propaganda, i fermenti più vitali di quei valori patriottici che il Fascismo aveva individuato nelle pagine più celebri della storia italiana del Risorgimento, costituisce il primo, fondamentale capolavoro di Alessandro Blasetti: girato quasi interamente in ambienti naturali, interpretato da un imponente cast d'attori non professionisti (oltre ad uno straordinario Gianfranco Giachetti), il film conserva una freschezza d'ispirazione, un rigore stilistico ed una forza plastica nella composizione delle inquadrature memori della lezione cinematografica sovietica, a cui la magnifica e suggestiva fotografia di Anchise Brizzi e Giulio De Luca e l'efficace montaggio curato dallo stesso Blasetti con la collaborazione di Ignazio Ferronetti e Giacinto Solito, donano ulteriore spessore espressivo e adeguato smalto figurativo. La narrazione segue le tormentate vicende del patriota siciliano Carmeliddu, dalla sua missione fino in Liguria per assicurarsi della concretezza del progetto di Garibaldi e per sollecitarne l'urgenza, fino alla partenza della spedizione dei Mille da Quarto, allo sbarco a Marsala e alla battaglia di Calatafimi, con la conseguente sconfitta dell'esercito borbonico. Il tributo al cinema di regime verrà pagato nel finale, con la sfilata a Roma delle Camicie Nere davanti ai reduci garibaldini, sequenza che lo stesso Blasetti eliminerà dal film quando nel 1951 verrà riproposto col titolo I Mille di Garibaldi.
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