Regia di Gianni Serra vedi scheda film
1976: nella campagna brianzola un incidente industriale sprigiona una nube tossica. La popolazione viene sfollata, gli animali abbattuti, frutta e verdura dichiarate non mangiabili. In tale scenario si muovono due bambini, Marco e Sara, e le loro famiglie.
Tratto dal romanzo omonimo di Laura Conti, ispirato al disastro di Seveso del 1976, con una sceneggiatura della stessa scrittrice e del regista Gianni Serra, Una lepre con la faccia da bambina è un lavoro realizzato per la Rai ed espressamente dedicato al piccolo schermo; gli standard formali e contenutistici dell’epoca erano però di buon livello e il film gode di una confezione attenta e non troppo distante da quella cinematografica. Sicuramente incide sul risultato finale la decisione di trarre dal libro due puntate da un’ora e mezza, vale a dire tre ore di pellicola: la trama si sfilaccia e la tensione si disperde, anche se il messaggio ecologista di fondo rimane ben chiaro al centro del lavoro (ma la questione dal punto di vista politico resta sempre un po’ nell’ombra). Nel cast brillano nomi del calibro di Franca Rame, Gianni Cavina e Amanda Sandrelli, oltre a quelli di Riccardo Cucciolla, Mattia Sbragia e Lydia Alfonsi; i due piccoli protagonisti sono invece Barbara Ricci e Pavel Greco: entrambi esordienti sul set, la prima proseguirà la carriera da attrice anche in età adulta, mentre il secondo no. 4,5/10.
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