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La porno adescatrice

Regia di Claude Bernard-Aubert vedi scheda film

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La recensione su La porno adescatrice

di undying
6 stelle

Uno dei tanti hard diretti da Bernard-Aubert e interpretati dalla splendida Brigitte Lahaie che rientra nello standard qualitativo dell'autore, ovvero decisamente alto rispetto alla media del genere. Il protagonista maschile sprofonda in Paradiso, trovandosi casualmente circondato da un'infinità di bellezze. Tutte disponibilissime.

 

locandina

La porno adescatrice (1978): locandina

 

Nella hall di un aeroporto Robert (Claude Loir) riceve l'incarico, da parte del suo amico Greg (Gérard Grégory), di prendersi cura della compagna Jocelyne (Brigitte Lahaie). Greg ha ottenuto una promozione sul lavoro, che gli impone di trasferirsi temporaneamente. Jocelyne è una scatenata ninfomane e, non appena Greg è partito, arriva a convincere qualsiasi donna che cattura la fantasia di Robert a concedersi sessualmente. La vasta gamma di ragazze coinvolte da Jocelyne e Robert include una hostess (Karine Gambier), una commessa (Danielle Troger), una contessa (Emmanuelle Parèze), una madre (Marion Schultz) e sua figlia (France Lomay) che incontrano in un bar; poi tocca ad un'usciera di un cinema per adulti locale e altre donne incrociate casualmente per strada.

 

1

Brigitte Lahaie e Claude Loir

 

Le cose più semplici, spesso sono anche le più funzionali. E qui siamo di fronte ad un soggetto elementare ma molto ben sviluppato. Claude Bernard-Aubert, del quale abbiamo più volte scritto, celato dietro il nome d'arte di Burd Tranbaree ha diretto una lunga serie di hard francesi con risultati spesso altalenanti senza mai scadere nel mediocre. Qui si avvale come sempre del fedele Alain Goraguer (accreditato con il nick di Paul Vernon) alle musiche, decisamente riuscite e pressochè presenza costante per tutta la durata del film, e realizza una maratona hard da lasciare a dir poco accecati. La trama è ovviamente inesistente, si basa unicamente sulla presenza della Lahaie nel ruolo, appunto, di adescatrice. E' lei che coinvolge praticamente tutte le ragazze che incontra a congiungersi con l'uomo più fortunato del mondo. E le presenze femminili risaltano, essendo tutte caratteriste transalpine affascinanti, prestate occasionalmente al cinema porno. Un veloce sguardo al cast per notare come almeno quattro attrici saranno poi presenti anche nei successivi film soft diretti dallo svizzero Erwin C. Dietrich (Superporno girls in un college svedeseHigh test girls e Folli piaceri delle porno prigioniere). Precisamente: Brigitte Lahaie, Karine Gambier, Danielle Troger e France Lomay. Mentre Emmanuelle Parèze (la contessa) era già apparsa in un film di Bernard-Aubert, il classico sulle sculacciate Gioia morbosa del sessoBellezze naturali, dai lineamenti del viso non perfetti ma graziosi e con corpi statuari e sinuosi.

 

preview

L'autista (Richard Allan) e la contessa (Emmanuelle Parèze): scontro di classe finale allo specchio 

 

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Da sinistra: Karine Gambier, Claude Loir e Brigitte Lahaie

 

Si potrebbe pensare che, data l'esigua sceneggiatura, il tutto possa apparire monotono e ripetitivo. Niente di più falso, perché il ritmo è il punto forte di La rabatteuse (una volta tanto titolo convertito pertinentemente in italiano), dato che gli incontri di Robert e Jocelyn si susseguono sempre più frenetici, arrivando a stare sotto i cinque minuti per ragazza "adescata". Tempo durante il quale il protagonista socializza (in circa 30 secondi) con le occasionali passanti per poi arrivare decisamente al sodo e fare quello che ognuno di noi immagina (e desidera) fare in determinate circostanze. L'ottima fotografia valorizza le fluide e dinamiche riprese, mentre la maratona sessuale non scade mai nel volgare (in ogni incontro Robert mai conclude davanti all'obiettivo, almeno sino agli ultimi amplessi). Un hard di classe, molto superiore alla media nel genere e in grado di garantire 90 minuti di sana e talvolta necessaria distrazione. 

 

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Da sinistra: France Lomay, Claude Loir ed Emmanuelle Parèze

 

"La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell’acqua scura di quella conchiglia d’argento che chiamiamo luna." (Oscar Wilde)

 

F.P. 26/11/2020 - Versione visionata in lingua francese (durata: 85'17")

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