Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Penso che Lucio Fulci come regista non lo si possa proprio criticare. La sua lunga esperienza, il suo passaggio attraverso generi differenti ma sempre al passo con i tempi lo hanno fatto diventare un regista di culto, valutato soprattutto oggi, quando il cinema di genere italiano è diventato di moda, ma va bene così, meglio rivalutato che dimenticato. Certo bisogna dirlo, le sue ultime opere, ma non proprio tutte comunque rivelano un qualcosa di sonnolento, ma penso che il periodo dell'ultimo Fulci sia stato il periodo di sperimentazione "mediatica" nel senso che il regista abbia passato molto del suo tempo in una profonda meditazione sui grandi dilemmi della vita quali appunto "la non vita". Questo film come già ci aveva proposto "Le porte del tempo" è una riflessione sul mondo non-terreno. Fulci si immerge nel mondo dei morti, quel dilemma che attraversa molto spesso i nostri pensieri pur non tralasciando spruzzatine di "splatter" che avevano caratterizzato le sue produzioni più fortunate. Il film a mio giudizio non è un capolavoro ma presenta delle trovate straordinarie (inquadratura lapide del defunto Duilio Del Prete, poi inquadratuta tomba sottoterra, subito dopo inquadratura cadavere nella tomba secondo me geniali e macabrissime), è questo il cinema di Fulci, innanzitutto in ogni suo film c'è sempre qualcosa che rimane, un qualcosa che inquieta e poi soprattutto anche se un suo film non lo si trova di gradimento questo non è al cento per cento, perchè magari il film non è piaciuto ma c'è sempre qualche trovata, qualche scena, qualche minuto, qualche scena di grande cinema. Ripeto, i film di Fulci belli o brutti che possano essere lasciano sempre il segno.
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