Mentre sta bevendo il suo drink preferito, un uomo ricco, cade a terra morto stecchito. La polizia accorsa sul posto scopre che nei cubetti di ghiaccio, che il milionario era solito aggiungere alla sua bevanda, era stato polverizzato del vetro. La figlia non si da per vinta, anzi cerca di scoprire chi possa aver architettato un piano così diabolico. Per fortuna ci pensa il fantasma dell'uomo a indirizzarla nelle indagini.
Note
Tratto da un racconto dello stesso Lucio Fulci (che interpreta il ruolo dell'anatomopatologo), il film, per ammissione dello stesso regista è stato girato con pochi mezzi e ha delle musiche pessime.
La penultima pellicola scritta e diretta da Lucio Fulci - come poi accadrà per il film testamento,
"Le porte del silenzio" (1992) - è ispirata da un racconto breve del regista pubblicato per la prima volta sulla "Gazzetta di Firenze", successivamente riproposto nel libretto antologico "Le lune nere".
DISCRETA PELLICOLA DI FULCI CHE RIESCE NONOSTANTE I POCHI MEZZI HA TRASMETTERE ANSIA E PAURA.NOTEVOLE L'INCUBO CON GLI ZOMBIE CHE ESCONO DALLE PARETI.TESTAMENTO DI UN VERO AUTORE.
Giorgio Mainardi (Duilio Del Prete) è stato, in vita, un perfido e avido uomo. La figlia Rosy (Karina Huff), a lui legata da un profondo senso d’affezione, a seguito del decesso del genitore ha improvvise e inspiegabili visioni. Il padre le confida, in sogno, di non essere morto per cause naturali e la prega di individuare il colpevole della sua dipartita. A tal fine… leggi tutto
Thriller con forti elementi orrorifici che merita di essere rivalutato con un Fulci (voto: 8.5) decisamente in palla, soprattutto se si confronta la pellicola con quelle dell’ultimo periodo del maestro, che regala una regia degna del suo decennio d’oro (1971-1981) con diversi momenti memorabili. Splendide al riguardo le scene oniriche (voto: 9) in special modo quella con i cadaveri che… leggi tutto
Scritto dal regista insieme al disastroso Piero Regnoli (da un racconto dello stesso Fulci), Voci dal profondo è uno degli ultimi film diretti - ormai controvoglia e neppure sfruttando più il suo risaputo mestiere - da un Fulci in pieno declino. La tensione latita, i flashback e gli inserti onirici/visionari sono realizzati con la mano sinistra (o forse è il piede) e l'intera storia è… leggi tutto
Giorgio Mainardi (Duilio Del Prete) è stato, in vita, un perfido e avido uomo. La figlia Rosy (Karina Huff), a lui legata da un profondo senso d’affezione, a seguito del decesso del genitore ha improvvise e inspiegabili visioni. Il padre le confida, in sogno, di non essere morto per cause naturali e la prega di individuare il colpevole della sua dipartita. A tal fine…
Pronti via e si parte subito con un bambino accoltellato, seguito da un continuo vomitare sangue e un'autopsia esplicita. Il penultimo film diretto da un Lucio Fulci ormai molto malato è un commovente saluto al genere che l'ha reso un'icona nel mondo. Sebbene il film possa sembrare più un thiller soprannaturale, esso abbonda in tutte le macabre trovate che caratterizzano la…
Film diretto dal grande Fulci con pochissimi mezzi che purtoppo fa scendere la qualità del film; movimenti di macchina spesso poco fluidi,inquadrature che a volte "ballano" e montaggio spesso non azzeccato nel senso puramente tecnico. Ci sono buonissimi momenti tra cui l'ottima scena degli occhi ma anche il buon finale. Film che si basa molto sul mistero più o meno riusciendoci. Il…
Scritto dal regista insieme al disastroso Piero Regnoli (da un racconto dello stesso Fulci), Voci dal profondo è uno degli ultimi film diretti - ormai controvoglia e neppure sfruttando più il suo risaputo mestiere - da un Fulci in pieno declino. La tensione latita, i flashback e gli inserti onirici/visionari sono realizzati con la mano sinistra (o forse è il piede) e l'intera storia è…
Penultimo film di fulci prima dell'ottimo "le porte del silenzio". Come lui stesso afferma è un film con delle brutte musiche e non posso dargli torto, ad esempio la musica infatile dei titoli di testa sembra quasi voler riprendere "profondo rosso". E' un giallo con delle scene splatter per me assolutamente inutili al contesto, come le ripetute sequenze del cadavere che va man mano…
Vite apparentemente normali, persone ordinarie, tutto scorre all'insegna della tranquillità. Ma la macchina da presa indaga, la storia fa il suo corso e appaiono le prime ombre: è il passato che chiama. Scomode…
L'apparenza stavolta non inganna.Da un proprio racconto pubblicato sulla Gazzetta di Firenze(appreso direttamente dai titoli di testa)Fulci trae un film girato con pochissimi mezzi e con i soliti effetti speciali molto rustici,all'amatriciana.Il problema è che qui la vicenda si dipana nella maniera più prevedibile possibile dimostrandosi solo un giallo con inserti horror(le parentesi oniriche…
L'ultimo periodo di Fulci si conferma con Voci dal profondo il peggiore della sua lunga carriera: è un thriller con inserti horror gratuiti, senza tensione, senza mistero, banale, risibile, dura poco meno di un'ora e mezza ma sembra interminabile, l'intreccio e il soggetto sono scontatissimi, la fotografia è sciatta. Svogliato e inutile. 3
Penso che Lucio Fulci come regista non lo si possa proprio criticare. La sua lunga esperienza, il suo passaggio attraverso generi differenti ma sempre al passo con i tempi lo hanno fatto diventare un regista di culto, valutato soprattutto oggi, quando il cinema di genere italiano è diventato di moda, ma va bene così, meglio rivalutato che dimenticato. Certo bisogna dirlo, le sue ultime opere,…
Thriller con forti elementi orrorifici che merita di essere rivalutato con un Fulci (voto: 8.5) decisamente in palla, soprattutto se si confronta la pellicola con quelle dell’ultimo periodo del maestro, che regala una regia degna del suo decennio d’oro (1971-1981) con diversi momenti memorabili. Splendide al riguardo le scene oniriche (voto: 9) in special modo quella con i cadaveri che…
Nonostante un certo barlume di tecnica non indifferente da parte di Lucio Fulci, “Voci dal Profondo”, complice l’insopportabile colonna sonora di Stelvio Cipriani, è un film di una banalità e di una commercialità marcata che sconfina nell’insopportabile. La trama non è colpevole di essere un’accozzaglia di scene splatter incollate alla meno-peggio come “Lo Squartatore di New…
Qualche scena carina non basta a salvare questo film. Qualche scempiaggine di troppo (come il modo in cui l'uomo viene ucciso) impedisce al film di raggiungere la sufficienza. Decisamente inferiore ad altri prodotti di Fulci anche sul versante splatter.
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Commenti (8) vedi tutti
La penultima pellicola scritta e diretta da Lucio Fulci - come poi accadrà per il film testamento, "Le porte del silenzio" (1992) - è ispirata da un racconto breve del regista pubblicato per la prima volta sulla "Gazzetta di Firenze", successivamente riproposto nel libretto antologico "Le lune nere".
leggi la recensione completa di undyingScandaloso.
commento di Stelvio69Per nulla coinvolgente,film pessimo.
commento di Blue VelveteAccettabile, brutta la colonna sonora, un po' rustici gli effetti speciali, regia un po' stanca però si lascia vedere.
commento di gilbertomerighiniente di particolari un po di frattaglie e qualche corpo in decomposizione buona la musica di sottofondo al cimitero
commento di wang yuI gusti so gusti, questo film per me è bellissimo. Ho un bellissimo ricordo quando uscì e devo dire che lo trovo migliore di altri suoi vecchi film.
commento di ronkUno degli ultimi lavori di Fulci e purtroppo un'altra pellicola da quattro soldi, difesa ad oltranza solo dai fans del regista.
commento di gattopongoDISCRETA PELLICOLA DI FULCI CHE RIESCE NONOSTANTE I POCHI MEZZI HA TRASMETTERE ANSIA E PAURA.NOTEVOLE L'INCUBO CON GLI ZOMBIE CHE ESCONO DALLE PARETI.TESTAMENTO DI UN VERO AUTORE.
commento di superficie 213