Regia di Francesco Miccichè vedi scheda film
La storia di Caterina Parisi, insegnante scolastica chiamata nel 1986 a partecipare in veste di giudice popolare al maxiprocesso che scosse l'universo della mafia siciliana. La donna, non senza preoccupazioni per sé e per la sua famiglia, accettò l'incarico e si ritrovò ad assistere a scene raccapriccianti fuori e dentro l'aula-bunker.
Uno dei capitoli più impegnativi della storia della Giustizia nel nostro Paese fu senza dubbio quello del maxiprocesso per mafia, che vide coinvolti numerosi criminali pericolosissimi (a partire da Tommaso Buscetta, che decise di collaborare), un pool di magistrati e una giuria popolare appositamente selezionata, con inevitabile clamore mediatico a circondare l'aula bunker in cui il processo si tenne. Incominciato nel febbraio del 1986, il maxiprocesso durò quasi due anni per quanto riguarda il primo grado e arrivò a occupare all'incirca sei anni, fino al gennaio del 1992, per arrivare alla sentenza di Cassazione. La protagonista di questa docufiction è una donna qualunque, insegnante, sposata, con un bambino e una vita del tutto comune; Caterina Parisi vede sconvolto tutto il suo mondo da un giorno all'altro, non appena decide di accettare l'incarico di giudice popolare. Ciò che vede in aula è a dir poco inquietante: mafiosi che si cuciono la bocca, che parlano solo in dialetto stretto, che ingoiano viti per non dover testimoniare; ma sono altrettanto inquietanti anche il silenzio gravido di tensione e le pesanti intimidazioni che accolgono la donna all'uscita dall'aula. Brava Donatella Finocchiaro nei panni della protagonista, mentre sorprende positivamente un comico come Nino Frassica nel ruolo del giudice Alfonso Giordano; altri nomi di rilievo nel cast sono poi quelli di Gaetano Aronica, Francesco Foti, Vincenzo Crivello e Pierluigi Corallo, che interpreta Pietro Grasso. Proprio quest'ultimo guida la serie di interviste originali sul maxiprocesso ai magistrati e ai giudici popolari che vi presero parte; l'idea di intervallare la narrazione con brani da tale interviste spezza il ritmo del lavoro ma ne aiuta l'approfondimento. Sceneggiatura: Simona Ercolani, Ivan Russo e Pietro Calderoni. 6/10.
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