Sul letto di morte, nel 1922, Marcel Proust sta guardando alcune fotografie e con la memoria ripercorre la sua vita. Ma i personaggi della realtà finiscono per mescolarsi con quelli della finzione. Come proiettati da uno stereoscopio sui muri della sua camera, i personaggi del suo libro cominciano a popolare i suoi ricordi e a prendere vita nel mondo chiuso del suo piccolo appartamento di rue Hamelin.
Note
Affascinante, coltissima e malinconica interpretazione dell'ultimo volume proustiano. Secondo Ruiz la "Recherche" di Proust è un'opera cinematografica che utilizza le parole enon le immagini per oscillare tra le onde instabili della memoria. Il regista cileno sceglie morbide e leggere oscillazioni della macchina da presa. Un flusso incessante e irregolare di figure e pensieri incarnati da una cast eccellente: su tutti Malkovich, Marcello Mazzarella ed Emmanuelle Béart.
S econdo Raoul Ruiz, visionario e geniale regista cileno, “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust, romanzo fluviale e inaccessibile, impermeabile ai tentativi di riduzione e di adattamento per lo schermo (Visconti, Losey e Pinter hanno rinunciato e Schlöndorff ha, da par suo, storpiato il testo letterario) è un’opera cinematografica che utilizza le parole e non i movimenti di… leggi tutto
A proposito di collassi e insorgenze spaziotemporali, diorami animati delle ere, pseudopodici cronosismi, convergenze pluridimensionali parallele, multiversi coabitanti, paratesti geografici, risonanze…
Dopo molto... tempo, torniamo alle taglist e torniamo con uno straordinario macro-tema che ha nutrito ogni genere cinematografico, forse con una dominante fantascientifica, ma nemmeno poi necessariamente così…
Sono cinefilo onnivoro ma in alcuni sospetti capolavori la noia mi ha assalito e sopraffatto.Tutto naturalmente opinabile,tutto ad uso personale...ma perche'anche voi non citate qualche film che vi ha proprio…
Era ritornato per il funerale di sua zia, ma prima di tutto avrebbe dovuto fare i conti con le proprie emozioni nel ritrovare i luoghi della sua infanzia, perché davvero troppi erano gli anni trascorsi lontani, e…
Questi sono i casi in cui lo stile del cineasta si erge a unico, sublime e ininterscambiabile valore creativo. Dire qualcosa di più sulla Recherche è semplicemente una cretinata. Qualsiasi rilettura, o peggio rilievo psicologico o sociologico, è degno di cadere (così come vi è nato) rovinosamente nell'amorfo chiacchericcio della massa che blatera sperando che la scemenza passi inosservata.…
Ogni volta, ogni inizio ed in ogni momento ci si può perdere in un universo immaginifico: il film chiede allo spettatore di non entrare, di non immedesimarsi, di non farne parte; lo costringe a cercare un varco e ne…
S econdo Raoul Ruiz, visionario e geniale regista cileno, “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust, romanzo fluviale e inaccessibile, impermeabile ai tentativi di riduzione e di adattamento per lo schermo (Visconti, Losey e Pinter hanno rinunciato e Schlöndorff ha, da par suo, storpiato il testo letterario) è un’opera cinematografica che utilizza le parole e non i movimenti di…
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Commenti (1) vedi tutti
buon film,buona la regia(come al suo solito);forse x alcuni un pò lento.poco spazio x la deneuve!
commento di catherine