Regia di Peter Masterson vedi scheda film
Fa sempre tristezza vedere dei bravi attori recitare in produzioni di scarso livello, ed è esattamente quello che si prova assistendo alla proiezione di “Amori sospesi” in cui sono coinvolti Diane Keaton e Sam Shepard. I loro personaggi sono quelli di una sarta, vedova con figlia e di un negoziante di abbigliamento con un figlio, e sposato con una donna in coma da anni. Tra i due inizia una storia d’amore, ma sono entrambi troppo orgogliosi per ammettere quel sentimento, perciò lo trasformano in una meno impegnativa amicizia in cui gioca un ruolo importante la passione per il cinema; ma si tratta di un sotterfugio decisamente pieno di contraddizioni che spesso genera momenti comici assolutamente involontari. I due si allontanano e si ravvicinano più volte e in questo movimento a yo-yo si inseriscono anche i loro figli, che decidono di replicare le poco edificanti esperienze dei genitori. Strattonata tra battute del tipo «chi è l’amore della tua vita?» e insopportabili sedute di quiz cinematografici, la storia spreca trent’anni della vita dei personaggi per trascinarsi con andamento lento ad un finale mortale, con il povero Shepard che sembra trasformato nel fratello di Matusalemme.
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