Regia di Albert Band vedi scheda film
Inquietante lungometraggio alla Ai confini della realtà - opera di Albert Band (prolifico regista di Hollywood e padre di Charles della Empire/Full moon) - scritto, interpretato e diretto da artisti in stato di grazia. Memorabile Richard Boone, nei panni del tormentato protagonista.
Nella cittadina di Milford, Robert Kraft (Richard Boone) è stato assunto alla direzione di Immortal Hills, l'enorme cimitero locale. "Un posto dove allontanarsi dalle preoccupazioni del mondo", a detta dell'anziano e pensionande custode McKee (Theodore Bikel). Una strana mappa, presente nel suo ufficio, riporta per intero la superficie cimiteriale con i relativi loculi. Quelli trafitti da spilli neri indicano le tombe occupate, mentre quelli trafitti da spilli bianchi indicano le tombe vuote, ma prenotate. Kraft resta impressionato - e convinto di avere potere decisionale sulla vita e sulla morte delle persone - quando per errore, dopo aver messo due spilli neri su due loculi vuoti, i proprietari (una coppia di sposi) vengono effettivamente trovati morti. Dopo sette tragiche conferme, e l'inutile tentativo di coinvolgere la polizia, Kraft arriva ad una conclusione ancora più inquietante, che pronuncia sempre più sconvolto a voce alta a se stesso: "Se ho il potere di uccidere usando gli spilli neri... allora devo avere anche il potere di dare la vita, usando i bianchi".
"La scienza ha imparato che l'uomo ha poteri che valicano i confini della natura. Questa è la storia di un uomo con strane forze che ha in sè." (Didascalia iniziale)
Sorprendente horror psicologico girato in stato di grazia dal prolifico regista hollywoodiano Albert Band (padre di Charles della Empire), qui al servizio di una superba sceneggiatura opera di Louis Garfinkle. In uno splendido bianco e nero, tra luci e ombre significativamente soffuse, va in scena l'allucinante storia di un uomo comune (il bravissimo Richard Boone), ossessionato dall'idea di essere per qualche imperscrutabile ragione dotato di poteri sovrannaturali. Mano a mano che le deliranti esternazioni di Kraft sembrano trovare conferma, Band utilizza filtri deformanti e sovrimpressioni (le spille sulle tombe, le sagome in controluce o lo stesso Kraft ritratto a mo' di fumetto quando si punta una pistola alla testa) per dare al film un taglio onirico e visionario che procede sino quasi alle ultime battute, lasciando comunque un punto interrogativo sulla vera realtà dei decessi. Per chi apprezza temi da "Ai confini della realtà", adattati in film scritti, recitati e diretti con cura, Seppellisco i vivi rappresenta un capolavoro imperdibile.
Citazioni
"Mappe e spilli non possono uccidere da soli. Deve esserci un cervello dietro loro..." (Commissario di polizia)
"Si arriva da una lunga strada buia, per puntarsi una pistola alla testa." (McKee)
Curiosità
Per ammissione dello stesso Stephen King, nella selezione King's bazaar of bad dreams il racconto Obits (su uno scrittore che scopre di avere facoltà di uccidere scrivendo necrologi) è stato ispirato da Seppellisco i vivi.
Theodore Bikel, oltre ad interpretare l'importante ruolo del custode Mckee, ha collaborato alla realizzazione della colonna sonora.
"Si ha pensiero magico quando insistiamo a voler vedere un collegamento anche quando è dimostrato che non esiste." (Henrik Fexeus)
Trailer
F.P. 21/11/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 74'03")
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta