Regia di Bruno Mattei vedi scheda film
Bruno Mattei chiude probabilmente come mai avrebbe immaginato la sua carriera costellata di autentiche boiate. Finanziato dal fido Giovanni Paolucci, che qualche anno dopo produrrà anche lo scellerato Dracula 3D di Dario Argento ma che in passato aveva già messo i soldi in pastrocchi quali La Tomba e Snuff Killer, il regista romano estrae dal cilindro la migliore opera della sua carriera per messa in scena e regia. Pur se strutturato sua una sceneggiatura minimalista che scopiazza Aliens Scontro Finale, pellicola già saccheggiata da Mattei in occasione dell'apocrifo e pessimo Terminator 2, Zombi: La Creazione trasuda di un entusiasmo e di una cura che non è ravvisabile nelle altre opere del regista.
Da un punto di vista tecnico, considerato il target e il budget, il film è riuscito oltre ogni previsione. La messa in scena è buona, aiutata dalle costanti nebbie e da una fotografia ben gestita in stile anni ottanta. Mattei decide di girare in notturna, tra esterni flagellati dalla pioggia e interni fatiscenti che riproducono laboratori genetici. Purtroppo la sceneggiatura di Antonio Tentori non approfondisce a dovere la questione e sembra costituire un mero un pretesto per mettere in piedi un action horror. Yvette Yzon è confermata protagonista, nonostante il ruolo non le si cucia su misura. Stranamente piacciono gli attori di contorno e la cosa non è di secondaria importanza, data l'impostazione corale del progetto. Regge anche il doppiaggio solitamente inascoltabile nei lavori di Mattei. Notevoli e abbondanti gli effetti speciali che sono in linea con una produzione splatter di serie A. Mattei gira con mano ispirata, muove la macchina da presa prediligendo semi-soggettive e steadycam. Non mancano gustosi omaggi a film come La Cosa (lanciafiamme su esseri mostruosi, qua addirittura feti o creature ibride), Alien (il mostro che sventra dall'interno il torso di una donna) e Predator. Il finale, alquanto visionario e delirante, è una sorpresa per gli amanti del genere anche se il taglio sci-fi, con tanto di cervellone elettronico che parla alla protagonista, stona col resto.
Buone le musiche. Beh, che dire... Di gran lunga sopra le aspettative, pur se con un soggetto confusionario e pretestuoso.
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