Regia di Bruno Mattei vedi scheda film
Esperienza di visione allucinante. Mattei riesce a utilizzare attori filippini improvvisati (tra i peggiori mai visti in un film), riciclando idee e scene dal bruttissimo predecessore (L'isola dei morti viventi). Trama confusionaria tanto quanto le riprese, per un lungometraggio fracassone e veramente inguardabile.
Sopravvissuta alla terribile esperienza sull'isola degli zombi, la dottoressa Sharon Dimao (Yvette Yzon) viene ricoverata in un ospedale del Medio Oriente. Ossessionata da incubi che la tormentano quotidianamente, non creduta e considerata pazza, Sharon ripara in un monastero a Wat Sung, in Thailandia. Qui viene raggiunta dal comandante Jurgens che, per conto della potente compagnia Tyler Inc., le chiede di essere guidato su un'isola remota al fine di prestare soccorso ad alcuni scienziati impegnati in un progetto segreto e in pericolo di vita a causa di un'epidemia di zombi.
Ultimo film diretto da Bruno Mattei, girato direttamente per l'home video come seguito de L'isola dei morti viventi (2007), dal quale recupera parte del girato (le sequenze iniziali del salvataggio della sopravvissuta e gli incubi con gli zombi). Per quanto possibile peggiore del precedente, Zombi: la creazione manifesta gli stessi difetti (attori filippini anonimi e tutti - nessuno escluso - incapaci, brutti effetti speciali, colonna sonora snervante non meno della confusionaria sceneggiatura). I primi venti minuti sono un esempio di riciclo alla massima potenza: riutilizzo delle sequenze del primo film e altre ex novo ripetute sino alla nausea, con la protagonista che si sveglia da un incubo per riprecipitarci pochi secondi dopo. Addiritura (a 4 minuti e 18 secondi) Mattei inserisce un brano della colonna sonora Filmirage (da La casa 3). Urla e botti sonori spesso sostituiscono i dialoghi (sempre urlati e sopra le righe), mentre la storia diventa inseguibile (chi crede alla protagonista, chi no, e lei che si rende disponibile per tornare sull'isola). Patetiche anche le banali citazioni, con esternazioni messe in bocca ai militari, all'interno della base; cose tipo: "Sembra di essere nella casa degli orrori, manca solo Freddy Krueger"!
Zombi: la creazione è il classico esempio di come un film non dovrebbe mai essere girato. Non si salva un minuto di girato su novanta. Non ci sono scusanti per chi si ostina a difendere questa roba, realizzata a tempo di record con i piedi (e altrettanto mal montata) - ovviamente con scene da "buona la prima" - da un cineasta che ha sfruttato la sua privilegiata posizione di "regista" di culto, per arrivare a rifilare al pubblico una simile doppia fregatura.
Se non ci sono mezzi, né idee, molto meglio lasciare perdere. Non è il numero di regie che conta, ma la qualità. Mattei, pace all'anima sua, chiude così la carriera, con una serie di titoli molto peggiori di quel che si possa immaginare. Film trash e kitsch allo stesso tempo, nel senso più letterale dei due termini.
"Il cattivo gusto forgia più milionari del buon gusto. Alla fine si riduceva tutto a chi otteneva più consensi. Nel paese delle talpe la talpa è re." (Charles Bukowski)
Una lucida (e simpatica) analisi del film
F.P. 23/11/2020 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 91'27")
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