Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
'Ma il passato non chiude con noi': il senso di colpa permea questa lunga ed estenuante - tre ore tutte d'un fiato, senza un secondo di pausa nella narrazione - parabola sull'uomo peccatore per natura, un disastroso affresco della malattia chiamata vita umana, degli affanni, dei vani tentativi di lasciare un segno, della disperazione insita in ogni mortale: il pessimismo raggiunge vette insormontabili, ma con una delicatezza ed una ingenuità laceranti. La musica è usata in modo sublime. Anderson isola il problema, ma offre anche una proposta risolutiva nella scena finale: 'Cosa siamo disposti a perdonare?'; con questo film il regista rivela appieno tutto il suo genio, contando anche su un cast semplicemente straordinario.
Attorno al capezzale di un uomo morente di cancro ruotano le travagliate esistenze di alcuni personaggi assolutamente, umanamente, disperatamente normali. Una biblica pioggia di rane laverà i loro peccati.
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