Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
Col suo primo film Boogie nights Paul Thomas Anderson mi aveva piacevolmente impressionato per la sua narrazione dallo stile classico molto anni 70 e per la sua regia accorta.Con Magnolia invece di convincermi stupisce:sceglie la strada del film con molti personaggi che si incrociano,il cosiddetto film corale che dal punto di vista registico è assai diffcile da governare,riuscire a dare stesso peso e pari importanza alla messe di personaggi tratteggiati in questo film deve essere stata impresa titanica considerando poi le maestranza attoriali in cui c'erano certi signorini decisamente difficili da gestire.L'approccio è minimalista,si guarda una giornata qualsiasi,di morte di droga,di lavoro,di sermoni.Per introdurre tutti i personaggi principali ci vuole abbastanza tempo pero'una volta entrati nel film si segue con discreto interesse anche se spesso la materia narrativa è pericolosamente vicina all'andamento della soap opera.La durata poi non aiuta perche'stare dietro per oltre tre ore a questi personaggi e a questi avvenimenti che si concatenano fino ad incastrarsi in un puzzle perfetto è decisamente arduo e sinceramente si arriva alla fine abbastanza stremati.Poi mentre lo specialista di film corali Altman prendeva per mano i personaggi ad uno ad uno,qui Anderson tronca tutto con la famosa sequenza della pioggia di rane,ancora inesplicata,un evento biblico molto potente visivamente che oltre a sosprendere ha il potere di chiudere con un quid d'ottimismo tutta la narrazione e qui non so se il regista ha voluto stupire lo spettatore con una di quelle sequenze che cerchi di interpretare anche molto tempo dopo che hai visto il film,oppure sia stato un colpo di mano da furbetto per chiudere tutta la sterminata materia narrativa ancora aperta dopo quasi tre ore di film.A vari anni di distanza ancora non ho la risposta.Quello che rimane impresso è questo turbine di personaggi,di stati d'animo,di scarti umorali resi bene nelle numerose scene madri del film(Moore e Cruise su tutti),questa atmosfera uggiosa e soffocante di una citta'in cui piove sempre(prove di diluvio universale?),questa inquietudine che volenti o nolenti divora da dentro tutti i personaggi....Il modello Altman è ancora lontano,il film a tratti scorre farraginoso come un fiume lento ma il coraggio di Anderson è fuori discussione....Pollice su per il coraggio....
brava
in queste parti ci sguazza
un po'troppo teatraleggiante ma è brava
vecchia volpe
caricato a pallettoni ma qui è bravo
la personalita'non gli manca
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