Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
Scorrono parallele le vite,una vicino all'altra,si sfiorano,si incrociano,si incastrano,a Los Angeles come in ogni altro posto.P.T.Anderson imbastisce un melodramma a forti tinte su una decina di personaggi,tutti giunti a un modello decisivo della loro esistenza.I drammi di ognuno affiorano,e Anderson,anche grazie a una sceneggiatura di eccezionale densita', gira con eleganza e buona mano d'autore un'opera si'lunga e copiosa,ma di forte presa emotiva,e che possiede una qualita'fondamentale per cio'che mostra:il dolore è raccontato con sincerita',c'è una grande sensibilita' nell'affrontare tematiche gravi,con misurate punte d'umorismo,e facendo accettare al pubblico una catarsi surreale,che altrimenti sarebbe fuori luogo.Sull'umanita'sparsa e spersa di "Magnolia",si abbatte una delle piaghe d'Egitto,piovono rane ,quasi un Giudizio Universale.Ridondante,ultraparlato,pieno di suoni e musica ,questo film è la consacrazione pratica di un talento vero,guardate ad esempio la bellissima sequenza ,fuori dal contesto narrativo,in cui ogni personaggio intona il verso di una canzone,e che conduzione di attori.Tutti bravissimi,tutti piu'veri del vero,e Tom Cruise forse meritevole qui di un Oscar:mentre piange di rabbia e dolore sul letto di morte del padre,non ricorda lo straziante lamento funebre di Marlon Brando in "Ultimo tango a Parigi"?
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