Venticinque anni dopo il primo massacro di Woodsboro, Tara Carpenter, giovane liceale, riceve una telefonata da un presunto amico di sua madre. Ma è tutto fuorché un amico e inizierà una mattanza revival.
Non siamo grandi appassionati della saga di Scream, da sempre reputata troppo esplicita e meta cinematografica per essere davvero paurosa. Il terrore deve essere avvolgente, frutto di atmosfere anche oniriche, non bastano coltelloni alla Rambo, una maschera ridicola e i fendenti sottolineati in sala d' incisione per fare paura.
Lo stesso Wes Craven, scomparso nel 2015, a cui il film è dedicato, per quanto abile nel lanciare questo franchise, era assolutamente più creativo - e credibile - quando pasticciava magistralmente coi sogni.
Ciononostante questo requel (reboot-sequel), è fatto con cura.
La sceneggiatura di Vanderbilt e Busick riesce nel duro compito di non essere ridicola, e offre anche degli spunti di riflessione.
La regia non ha sbavature, è quadrata e rispettosa.
Gli effetti speciali dignitosi.
Anche gli attori in parte e al servizio della storia (ma come invecchia bene Neve Campbell?).
Insomma 114 minuti godibili, con qualche jumpscare ben congegnato.
E un occhio anche a Tarantino.
Sul sito web dell'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha una percentuale di gradimento del 76% basato su 246 recensioni.
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