Regia di Leonardo Di Costanzo vedi scheda film
Alla fine di una battuta di caccia, alcuni agenti di polizia penitenziaria brindano alla chiusura del carcere di Mortana. Ma, in seguito a un contrordine, resta aperto con dodici detenuti in attesa di trasferimento.
Anche la direttrice va via. Il comando passa all’agente più anziano, l’ispettore Gargiulo. Le attività vengono sospese compresi i colloqui. Ai detenuti rimasti se ne aggiunge un altro, un giovane, arrestato per scippo e in attesa di processo. I giorni passano, i detenuti iniziano a stancarsi e protestano rifiutando il cibo precotto.
Per evitare una rivolta, l’ispettore Gargiulo accoglie la proposta di un detenuto, che sembra essere il leader, di riattivare la mensa. Sarà lui stesso a cucinare per tutti. La cosa funziona, il detenuto cucina sotto la stretta sorveglianza dell’ispettore stesso. Il clima si fa meno teso, ma una sera va via la corrente elettrica e l’interruzione si protrae. Come faranno questa volta gli agenti a risolvere il problema?
Mortana è un luogo inventato per raccontare una storia che va oltre la realtà amara delle carceri italiane, afflitte dal sovraffollamento e dalla violenza. Momenti di piacevole convivialità tra gli stessi detenuti e le guardie, osservati dal regista Leonardo Di Costanzo, in occasione di visite in diverse carceri, sono lo spunto per produrre questo film, in cui le dure regole del penitenziario sono mitigate dai rapporti umani. Emblematica la scena della tavolata al centro della rotonda, dove detenuti e guardie si ritrovano a condividere il cibo.
Due premi David di Donatello per un film psicologico ben diretto, con una discreta dose di suspense e con dei dialoghi interessanti che sottolineano la solidarietà tra uomini “dell’ultima classe sociale”.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta