Regia di Leonardo Di Costanzo vedi scheda film
Sul piano estetico non sfigura ma, al contrario, fa la sua egregia figura ed a fargli perdere dei punti non sono nemmeno i dialoghi che sono stati edificati con una certa cura.
Il tema preso in esame ha anch'esso la sua importanza ed allora non può che essere la mancanza di ritmo a rappresentare il suo tallone d'Achille.
Ed in effetti la lentezza che si riscontra in alcune scene è un po' fastidiosa e non serve a dare più risonanza a certi particolari ma più che altro ad incrementare la durata del film senza quindi rivelarsi utile alla causa.
Si poteva, ad esempio, andare più veloci e spediti nella sequenza in cui i detenuti rifiutavano il cibo perché considerato di scarsa qualità ed invece in quel caso si è stati alquanto ripetitivi.
Lungaggini di troppo che come ho detto rendono un tantino pesante la visione che cmq nel complesso non è da disprezzare. C'è da fare presente inoltre che non è solo quel difetto a frenare il film perché a farlo traballare è anche la maniera poco ispirata con cui si parla del rapporto che si viene a creare tra la guardia ed il detenuto: si poteva andare più in profondità in quella circostanza lavorando con la fantasia ed il cuore mentre invece il confronto che avviene tra i due protagonisti lascia poco su cui poter riflettere ed emozionarsi. Ma i momenti che lasciano il segno in ogni caso non mancano e sono quelli che guardano all'insieme più che al legame nato tra i singoli individui ed infatti la scena dei detenuti che mangiano insieme alle guardie è molto toccante, ha la sua magia perché fa capire che la vita riserva degli attimi in cui è la serenità a prevalere su ogni cosa oscurando perfino risentimenti e rancori: davanti ad un bel piatto di spaghetti ci si può dimenticare di tutto per poi tornare subito dopo ad occuparsi delle cose di sempre ma con il vantaggio almeno di aver passato delle ore tranquille. L'assenza momentanea di corrente elettrica, da cui era nata l'esigenza di spostare tutti quanti fuori dalle celle in modo tale che potessero cenare non al buio ma illuminati dalla luce delle torce, finisce e così si torna alla vita di ogni giorno. Cosa ne sarà dei carcerati, verranno finalmente trasferiti nell'istituto penitenziario che doveva accoglierli già da molto tempo prima?... e chi lo sa... Sappiamo soltanto che una delle guardie senza ricorrere alle maniere brusche era riuscita a gestire la situazione di emergenza in cui si erano venuti a trovare tutti i protagonisti. Ed il film in sostanza vuole far capire che a volte è più facile ottenere qualcosa essendo più tolleranti e facendo a meno quindi di essere troppo rigorosi.
Ripeto, per i miei gusti è un film sontuoso, elegante e girato molto bene ma a tratti anche gelido e troppo lento.
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