Regia di Leonardo Di Costanzo vedi scheda film
Gaetano Gargiulo (Toni Servillo) è una guardia carceraria che, insieme ad altri colleghi, si trova un giorno a dover gestire un gruppo di carcerati in un complesso penitenziario quasi abbandonato. In questo contesto conoscerà Carmine Lagioia (Silvio Orlando), un galeotto a cui viene affidata la mansione di cuoco e con il quale Gaetano entra in confidenza.
Questo film di Leonardo Di Costanzo ha il merito di volere essere, e di riuscire ad essere, uno spaccato realistico della vita carceraria, al di là dei molti stereotipi che spesso dipingono questo mondo. Il rapporto speciale che nasce tra Gaetano e Carmine - che porta, loro malgrado, i due a confidarsi e a specchiarsi l’uno nell’altro - ci spinge a capire che tutti gli esseri umani sono uguali, a dispetto del ruolo anche opposto che rivestono all’interno della società. Il film ha uno svolgimento meditato e interessante, appoggiandosi alle ottime interpretazioni di Servillo e Orlando; ma il finale, che arriva imprevisto a troncare di botto la narrazione, lascia come l’impressione di un discorso non del tutto risolto.
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