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Ariaferma

Regia di Leonardo Di Costanzo vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ariaferma

di obyone
8 stelle

 

Toni Servillo

Ariaferma (2021): Toni Servillo

 

Sono sicuro che Leonardo Di Costanzo sarebbe moderatamente felice di leggere una recensione positiva di un pinco pallino qualsiasi come il sottoscritto. Rimane pur sempre una soddisfazione incontrare il gusto del pubblico e raccogliere feedback che spronino a continuare sulla strada intrapresa di un cinema di qualità appena sussurrato. Avrebbe, al contrario, motivo di gioire profondamente se al film venisse impartita la benedizione di un addetto ai lavori, nella fattispecie di una persona che si occupi di detenuti, agenti e funzionari che contribuiscono, in vario modo, a far roteare l'ingranaggio di un carcere perché è proprio lì che "Ariaferma", ultima fatica di Leonardo Di Costanzo, si svolge.

Se scrivo tutto ciò non è per nulla. Ovviamente. "L'endorsment" è arrivato, puntuale, in un articolo del "Corriere della Sera" dello scorso 8 novembre, e mi auguro sia giunta all'orecchio del regista napoletano la soffiata sul pezzo.

Il film, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, merita tutte le attenzioni del caso, non solo quelle degli amanti della celluloide. Ha intercettato, sicuramente, quelle di Teresa Mazzotta, direttrice della Casa Circondariale di Bergamo che l'ha visto in un cinema della città e l'ha elogiato per la capacità di affrontare il tema carcerario con realismo e sincerità. Spero dunque che Di Costanzo abbia letto le critiche lusinghiere arrivate dall'interno del sistema. Permettendomi di esprimere un parere credo che il favore della direttrice derivi dalla sensibilità del regista (anche sceneggiatore insieme a Valia Santella e Bruno Oliviero) nell'accostare il tema senza sottostare ai cliché del "prison movie". Per chi volesse affrontare il film è bene dimenticare il cinema americano, tanto nei contenuti quanto nell'estetica. Non c'è un continuo susseguirsi di violenze, non ci sono tute arancioni, killer psicopatici in isolamento, innocenti ingiustamente rinchiusi tra le sbarre di una cella. Nessun prigioniero ridotto a schiavitù sessuale o secondino corrotto albergano nel carcere in dismissione di Mortana. "Ariaferma" è, piuttosto, un ritratto dell'Italia "libera". La fotografia di un paese che misura il proprio livello di civiltà nell'attenzione ai propri carcerati: uomini e donne che hanno commesso errori, anche molto gravi, che devono scontare la pena a seguito del crimine commesso ma dovrebbero essere rieducati per ritornare, cambiati ed inseriti, in società. Invece il nostro Paese sembra impantanato nelle stesse sabbie di sempre che lo rendono incapace di provvedere alla rieducazione quanto alla pena.

 

Toni Servillo

Ariaferma (2021): Toni Servillo

 

La struttura che ospita il carcere di finzione di Mortana ha l'aspetto tragico e decadente del nostro Paese. Di Costanzo l'ha assurta a palcoscenico di un sistema che si arrangia come può, molto spesso per la volontà ed il senso civico di poche persone che considerano il loro lavoro una missione, un impegno spesso schiacciato sotto il peso di mancanza di fondi, burocrazia, rigidità, sovraffollamento. Luca Bigazzi sfrutta le immense potenzialità sceniche della vecchia struttura in disuso trasformandola nel teatro di un Italia immobile e sonnolenta. L'ambientazione è contemporanea ma la messa in scena è così minimalista da poter credere che le vicende narrate siano accadute 30 o 50 anni prima. Sempre uguale e così sia. In una struttura ottocentesca che mi richiama alla mente un convento con i suoi orti e il refettorio dodici detenuti ed un gruppo di agenti sono costretti a rimanere oltre la data di chiusura del carcere in attesa di essere smistati altrove. I detenuti però non ci stanno a sottostare alla mancanza di una cucina funzionante e alla sospensione dei loro diritti come le visite dei familiari. La tensione sale inevitabilmente a gravare sulle spalle dell'agente capo Gaetano Gargiuolo (Toni Servillo) e del suo antagonista, il carcerato Carmine Lagioia (Silvio Orlando) che si elegge a rappresentante dei detenuti.

 

Toni Servillo, Silvio Orlando

Ariaferma (2021): Toni Servillo, Silvio Orlando

 

La tensione rimane alta senza bisogno di spargere sangue o impartire manganellate alle ginocchia. Alla fine il dialogo batte ogni proposito di violenza sancendo un avvicinamento tra le parti chiamate e dirimere le divergenze. Il buon senso, qualche rischio e la voglia di mettersi in gioco sono fondamentali per gestire momenti di attrito, crisi complesse che rischiano di destabilizzare un sistema che si regge sulle regole e sulla volontà di rispettarle. "L'ultima cena" consumata tra guardie e detenuti è l'emblema mistico di questa volontà di cooperare. Gargiuolo spezza il pane e mesce il vino mentre gli undici si cibano e brindano nel Cenacolo buio dove la luce tenue che si posa su ognuno nasconde le (dis)umane differenze. Il vecchio "Giuda" che ha tradito l'umano comandamento di non toccare i bambini viene ammesso, un po' in disparte, al banchetto della concordia. È un attimo. Il mondo torna a girare allo stesso modo. Con un pizzico di umanità in più allontana, però, il calice amaro della Passione.

Film, condannato, ahimè, al passaggio senza concorso nonostante due giganti a sorreggerne le sorti. 

 

https://bergamo.corriere.it/notizie/cultura-e-spettacoli/21_novembre_08/11-bergamo-documentodcorriere-web-bergamo-f3322564-4013-11ec-a86a-9c702b71a66e_amp.html

  

Cinema Teatro Santo Spirito - Ferrara

 

scena

Ariaferma (2021): scena

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Ultimi commenti

  1. supadany
    di supadany

    Anche su Ciak ne hanno parlato molto bene, sei in buona compagnia, anche se il caso specifico che hai riportato all'attenzione è assai più significativo dato che si parla di chi conosce la materia.
    :)
    Rimanendo in un campo più profano, condivido la loro riflessione per cui avrebbe meritato di finire nel concorso principale, al posto di "Freaks out" che, a sua volta, poteva avere una vetrina identica anche se selezionato nel Fuori Concorso, evitando così di essere punzecchiato dai critici duri e puri, che con film del suo tipo non hanno nulla, o quasi, da spartire.
    ;-)

    1. obyone
      di obyone

      Credo tu abbia ragione. I critici non amano lo spettacolo che ritengono spicciolo. Io, invece, mi sono divertito molto con Freaks Out. Hanno rovinato la successiva accoglienza del film in sala con le loro analisi lapidarie, questo va detto. Condivido però la scelta di osare portando in concorso un film di genere. Si potevano inserire entrambi in concorso? Visto quello che hanno fatto a Cannes dove hanno presentato 7 loro film si poteva fare anche a Venezia. Sarebbe stato il sesto. Comunque meno dei titoli francesi in casa loro.
      Ariaferma è notevole. Non è solo un lavoro d'attore. C'è molto di più. Fortunatamente sono riuscito a recuperarlo al cinema.

    2. supadany
      di supadany

      Vero, anche il tuo ragionamento sui film italiani in concorso è sensato.
      Rimane un fatto sostanziale. "Ariaferma" avrebbe meritato di far parte del concorso ufficiale, che offre una maggiore visibilità internazionale ai titoli d'autore.
      :)

    3. obyone
      di obyone

      Purtroppo Di Costanzo non ha il peso specifico degli altri ammessi al concorso ed il suo cinema è piccolo e poco strombazzato. Ariaferma immagino sia il suo successo commerciale più grande. Contano anche le apparenze temo.

    4. supadany
      di supadany

      Considerato anche il botteghino attuale, ha avuto un buon riscontro, indubbiamente facilitato dalla presenza di due attori molto noti (in precedenza, Di Costanzo aveva utilizzato non professionisti e/o interpreti conosciuti solo dai cinefili incalliti), oltre che notevoli e qui alle prese con personaggi collocati al di fuori delle loro abitudini, tanto che inizialmente, quando hanno letto il copione, entrambi pensavano di dover interpretare la controparte.
      :)

    5. obyone
      di obyone

      Avevo letto che durante le riprese, qualche volta si scambiavano le parti. Chissà, se mai realizzeranno una versione teatrale potrebbero anche scambiarsi i ruoli di tanto in tanto. ;-)

  2. Alvy
    di Alvy

    Un film meraviglioso, un piccolo capolavoro miracolosamente antiretorico a cui hai dato meritoriamente il giusto tributo.

    Purtroppo Di Costanzo è un nome noto solo ai cinefili, tant’è che questo Ariaferma da me è arrivato solo al cinema d’essai: niente multisala commerciale. Ma sono stato felice di godermelo sul grande schermo. Auguro al regista più visibilità perché merita tanto

    Il multiforme rapporto Servillo-Orlando non ha nulla da invidiare a storici ritratti cinematografici, come Pacino-De Niro in Heat

    Altroché Mainetti e il suo Freaks Out, per me indigesto nel suo voler fare tante cose senza concluderne compiutamente nemmeno una.....

    1. obyone
      di obyone

      Ciao Luigi, grazie del passaggio. Su Ariaferna condividiamo il giudizio. A me invece è piaciuto anche Freaks Out. Non sto qui a elencare i motivi già espressi nella recensione. Ad ogni modo, rispondendo alla tua critica, credo che il film sia arrivato alla conclusione a cui teneva il regista. In questo mondo siamo tutti irrimediabilmente diversi e l'amicizia e il buon senso abbattono la diversità, che sia quella di un freaks o di un ebreo. Vale sempre la pena battersi per qualcosa di così elevato specie in tempi buio.
      ;-)
      Buon fine settimana. Roberto

    2. Alvy
      di Alvy

      Darò un’occhiata alla tua recensione su Freaks Out nei prossimi giorni. Avremo modo di dibatterne più diffusamente ;)

      Buon fine settimana anche a te

  3. ezio
    di ezio

    Appena visto....che bel film Roberto,uno scontro tra uomini in barricate diverse...e distanti,con un cast davvero perfetto....con le facce giuste per un film simile.Promosso e consigliato,grazie.

    1. obyone
      di obyone

      Ciao Ezio. Gli attori sono ottimi e con la "faccia giusta" però credo che il valore aggiunto sia stata la capacità di sottrarsi agli stilemi del cinema americano. Ed infatti il film regge sulla tensione degli sguardi senza mai dover ricorrere ad atti di violenza o facili ribellioni. Per me i complimenti maggiori vanno alla scrittura e alla regia. Ciaoooo!

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