In un carcere in dismissione, alcuni agenti e pochi detenuti, gli ultimi rimasti, aspettano di essere trasferiti. A poco a poco, le regole, scritte e non, sembrano avere sempre meno senso, e quella degli uomini in attesa diventa una nuova, fragile, comunità.
Curiosità
COMMENTO DEL REGISTA
"Il carcere di Mortana nella realtà non esiste: è un luogo immaginario, costruito dopo aver visitato molte carceri. Quasi ovunque abbiamo trovato grande disponibilità a parlare, a raccontarsi; è capitato che gli incontri coinvolgessero insieme agenti, direzione e qualche detenuto. Allora era facile che si creasse uno strano clima di convivialità, facevano quasi a gara nel raccontare storie. Si rideva anche. Poi, quando il convivio finiva, tutti rientravano nei loro ruoli e gli uomini in divisa, chiavi in mano, riaccompagnavano nelle celle gli altri, i detenuti. Di fronte a questo drastico ritorno alla realtà, noi esterni avvertivamo spaesamento. E proprio questo senso di spaesamento ha guidato la realizzazione del film: Ariaferma non racconta le condizioni delle carceri italiane. È forse un film sull’assurdità del carcere".
Pulito, misurato. Scritto, diretto e interpretato senza strafare, senza eccessi di moralismi, buonismi o 'cattivismi'. Cose non facili né scontate perché il cinema è spesso retorico, e perché la cultura diffusa italiana è vuotamente retorica. Adeguati anche fotografia e commento sonoro. 4*
Film ben recitato, ottimo realismo e ambientazione, con profondi spunti di riflessione, ma ... pesante, davvero pesante. Veramente troppo. Personalmente non sono riuscito a vederlo tutto di fila.
Ho visto per tre volte questo film magico, e non mi sorprende.
Di Costanzo, Servillo ed Orlando sono incredibili nel farmi sentire dentro quel carcere, non importa da che parte delle sbarre.
Fan parte tutti della stessa vita, della stessa avventura.
Il tempo è come sospeso in questo carcere semivuoto, non succede quasi nulla. Tuttavia si avverte una continua tensione che tiene attaccato lo spettatore. Film singolare e ben fatto con due ottimi attori protagonisti
Riesce soltanto per metà questo racconto di vite incarcerate, accusando soprattutto la mancanza di un focus narrativo, e l'incapacità di coinvolgere nelle storie personali dei protagonisti. Orlando e Servillo sono preposti a reggere il tutto, ma, specie il primo, è totalmente imbrigliato e inespresso. Non brutto, ma "sbagliato".
Con uno stile registico compassato, fondamentalmente basilare, Di Costanzo accorpa armonicamente le divergenze introspettive spinose dei pars animate dal canicolare alterco tra Servillo e Orlando.
Film facente parte di quelli che ultimamente vengono mandati su "Rai 3" della lunga Serie : "Film importanti con Attori assai bravi ..." ma stringi stringi sono Pellicole che a me non interessano visto il Tema trattato.voto.1.
Di Costanzo non è più da considerarsi una promessa: ormai è una solida certezza. Lo conferma questa sua ultima fatica con cui è tornato ad esplorare da par suo quelle zone grigie della moralità e della legalità che sono tematiche che attraversano tutta la sua opera cinematografica e lo fa senza mai ripetersi nella forma con cui ce le racconta.
“Tu stai in galera io no”
“Ah si? Vogliamo fare gli spiritosi stasera, Lagioia? Dice Servillo a un sempre più splendido, umile, raffinato, illuminato Silvio Orlando nei panni di un carcerato, che aggiunge: "non c’è niente da ridere".
E Servillo: “appunto!”
Film minimalista impostato sul duetto tra i due attori principali e l'umanizzazione dei carcerati. Financo troppo che sembra di trovarsi tra i frati di un convento più che tra galeotti. Eccellenti le musiche di Pasquale Scialò invece delle solite infestanti canzonette in inglese cui ci ha abituato il cinema italiano. Già solo per quello vale.
Uomini della stessa estrazione sociale, delle stesse terre, ma divisi da sbarre, dalle circostanze, dalle loro scelte si trovano a fronteggiare insieme una grave emergenza, pur rivendicando con la massima intransigenza i loro rispettivi ruoli. Eccellente film di Di Costanzo, coadiuvato da uno splendido cast nel quale brillano Servillo e Orlando.
Finalmente un film italiano da applausi. Grandi interpreti Orlando e Servillo, ma tutti bravi. Merito di una splendida regia che da prova di sensibilità d'animo e attenzione ai tratti psicologici all'interno dell'ambiente carcerario. Imperdibile.
La dismissione dei luoghi provoca una condizione di attesa che può essere più o meno lunga a seconda di quando di è disposti ad aspettare. "Ariaferma" è questo, un film che riesce a farsi spazio mondo per riflettere su quanto il peso della vicinanza possa aiutare all'ascolto dell'altro. Grandi Servillo e Orlando in un rimbalzo di autentica bravura.
Forse ispirato alla celebre canzone Don Raffaè, Ariaferma racconta la strana relazione che si sviluppa tra il capo delle guardie (Toni Servillo) e il leader silenzioso dei detenuti (Silvio Orlando), in un carcere in via di dismissione. L'esito finale non sarà forse di redenzione, ma aiuterà più d'uno a "passà la nuttata".
Voto: 7,5
Sono sicuro che Leonardo Di Costanzo sarebbe moderatamente felice di leggere una recensione positiva di un pinco pallino qualsiasi come il sottoscritto. Rimane pur sempre una soddisfazione incontrare il gusto del pubblico e raccogliere feedback che spronino a continuare sulla strada intrapresa di un cinema di qualità appena sussurrato. Avrebbe, al contrario, motivo di… leggi tutto
Era l’edificio svuotato dell’Intervallo, era il quartiere degradato dell’Intrusa, adesso è la prigione in disarmo di Ariaferma: Di Costanzo arriva sempre ad un unico luogo in cui fa avvenire degli incontri come su un’arena, a osservare i risultati inevitabili di combinazioni imprevedibili. Qui è l’incontro di un poliziotto (Servillo) e di un detenuto… leggi tutto
Alla fine di una battuta di caccia, alcuni agenti di polizia penitenziaria brindano alla chiusura del carcere di Mortana. Ma, in seguito a un contrordine, resta aperto con dodici detenuti in attesa di trasferimento.
Anche la direttrice va via. Il comando passa all’agente più anziano, l’ispettore Gargiulo. Le attività vengono sospese compresi i colloqui. Ai…
Aria ferma, sguardi vuoti, vite sospese. Carcerati che fanno il lavoro dei carcerieri, e viceversa. Negletti che additano il più negletto. Una prigione che, proprio nel momento in cui si avvia alla fine del suo tempo, sembra iniziare a pulsare e vivere.
L'opera di Di Costanzo si gioca sul non detto, sulle aspettative. E' un lavoro di sottrazione, quasi minimalista. Forse troppo.…
Mi è piaciuto molto, un film di grande umanità.
Il rapporto di convivenza tra agenti e detenuti in un carcere prossimo alla chiusura, tra regole e diffidenze, su una linea immaginaria sempre molto sottile.
Il solito buon Toni Servillo, ma mi ha impressionato davvero Silvio Orlando, bellissima interpretazione.
Piacevole sorpresa, da vedere!
Sul piano estetico non sfigura ma, al contrario, fa la sua egregia figura ed a fargli perdere dei punti non sono nemmeno i dialoghi che sono stati edificati con una certa cura.
Il tema preso in esame ha anch'esso la sua importanza ed allora non può che essere la mancanza di ritmo a rappresentare il suo tallone d'Achille.
Ed in effetti la lentezza che si riscontra in alcune scene…
Ecco cos’è “Time”, creata e scritta da Jimmy McGovern (Priest, Liam, Accused, Common) e diretta da Lewis Arnold (Misfits, BroadChurch) per BBC: a metà del primo episodio di un’ora…
Il carcere di Mortana ste per essere dismesso, ma gli ultimi dodici detenuti per un imprevisto non possono essere più trasferiti nella loro nuova destinazione. La direttrice affida ad un manipolo di agenti il controllo del carcere e parte anche lei per un an uova destinazione. Ben presto le condizioni del regime carcerario provvisorio, che prevede una serie di limitazioni, creano…
“Ariaferma” non è un film di denuncia, né un dramma carcerario. E’ un film politico. Leonardo Di Costanzo – con il racconto di un esperimento dettato dall’emergenza e la suggestiva ambientazione metafisica in un vecchio carcere in dismissione – compone un trattato del sistema carcerario e delinea un quadro sociologico dell’Italia odierna.…
In un'occasione mi è sembrato addirittura di vivere in un film; uno di quelli in cui un virus minaccia la terra o le radiazioni si sono propagate con lo scoppio di un ordigno nucleare. Sono rimasto alcuni…
L'amministrazione penitenziaria italiana avvia la dismissione dell'immaginario carcere di Mortana (in realtà, carcere di San Sebastiano, Sassari), con sede in un imponente edificio ottocentesco ubicato in un luogo isolato. Trasferisce personale e detenuti, chiude i reparti. Per un disguido burocratico, tuttavia, dodici prigionieri rimangono presso l'istituto. Incaricati della loro…
Il dramma delle carceri è utilizzato nel cinema ma se lo si è fatto sempre per sottolineare una situazione da innocente messo in pericolo o da un colpevole che domina la scena. A mio parere il miglior film è Bruckbaker di Redford , per il ritmo e la storia. Comunque qui c è la giusta tensione , che dà emozioni e fa riflettere amaramente. Dei…
E come ogni fine/inizio anno mi trovo a fare il bilancio dei film che ho gustato nei dodici mesi precedenti alla data di "giudizio". Ricco è stato l'anno trascorso di visioni che hanno ampliato la mia cultura e…
Un film sul cambiamento, sull'umanità e sulla speranza, provocatoriamente ambientato in un luogo dove, di norma, queste tre parole sono escluse: un carcere. Ancora una volta, Di Costanzo torna a un film "recluso" dopo lo splendido "L'Intervallo", del 2012. Una cattività differente, qui, quella carceraria, che per un gioco di dismissioni si trasforma in un'occasione di crescita, fra…
Gaetano Gargiulo (Toni Servillo) è una guardia carceraria che, insieme ad altri colleghi, si trova un giorno a dover gestire un gruppo di carcerati in un complesso penitenziario quasi abbandonato. In questo contesto conoscerà Carmine Lagioia (Silvio Orlando), un galeotto a cui viene affidata la mansione di cuoco e con il quale Gaetano entra in confidenza.
Questo film…
Uno dei più validi film degli ultimi anni sulla realtà carceraria, "Ariaferma" si porta con sè quel velo di grigio e di cupezza che tutti i film su realtà di clausura hanno spesso come matrice dominante. Giocato interamente su una sottile, continua demarcazione tra secondini e detenuti, svela progressivamente, senza facili sentimentalismi, come questa linea possa…
In un carcere in via di dismissione, a un manipolo di guardie è ordinato di rimanere a sorvegliare l’ultima dozzina di detenuti che a breve, esattamente come loro, saranno spediti in altre strutture. Gaetano Gargiulo, agente che per motivi di anzianità assume il comando, ordina di radunare i detenuti nella parte centrale del carcere, ma i giorni passano senza ricevere nuove…
C’è troppo carcere nei film di carcere. Nel cinema del genere la violenza è la norma e la contrapposizione tra guardie e ladri è sempre definitiva senza un reale confronto. La durezza del lavoro delle guardie carcerarie si aggiunge alla provazione dei carcerati. Di Costanzo blocca in un carcere che deve essere dismesso un piccolo gruppo di ospiti e di lavoratori della…
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Commenti (23) vedi tutti
Pulito, misurato. Scritto, diretto e interpretato senza strafare, senza eccessi di moralismi, buonismi o 'cattivismi'. Cose non facili né scontate perché il cinema è spesso retorico, e perché la cultura diffusa italiana è vuotamente retorica. Adeguati anche fotografia e commento sonoro. 4*
commento di Karl78Film ben recitato, ottimo realismo e ambientazione, con profondi spunti di riflessione, ma ... pesante, davvero pesante. Veramente troppo. Personalmente non sono riuscito a vederlo tutto di fila.
commento di germarcoHo visto per tre volte questo film magico, e non mi sorprende. Di Costanzo, Servillo ed Orlando sono incredibili nel farmi sentire dentro quel carcere, non importa da che parte delle sbarre. Fan parte tutti della stessa vita, della stessa avventura.
commento di DaniloDaraIl tempo è come sospeso in questo carcere semivuoto, non succede quasi nulla. Tuttavia si avverte una continua tensione che tiene attaccato lo spettatore. Film singolare e ben fatto con due ottimi attori protagonisti
commento di Artemisia1593Zero azione + Zero suspense + Zero violenza = Voto Zero. Ma Cinque stelle per la noia!!!
commento di videodrim72Riesce soltanto per metà questo racconto di vite incarcerate, accusando soprattutto la mancanza di un focus narrativo, e l'incapacità di coinvolgere nelle storie personali dei protagonisti. Orlando e Servillo sono preposti a reggere il tutto, ma, specie il primo, è totalmente imbrigliato e inespresso. Non brutto, ma "sbagliato".
leggi la recensione completa di Souther78Con uno stile registico compassato, fondamentalmente basilare, Di Costanzo accorpa armonicamente le divergenze introspettive spinose dei pars animate dal canicolare alterco tra Servillo e Orlando.
commento di Stefano LFilm facente parte di quelli che ultimamente vengono mandati su "Rai 3" della lunga Serie : "Film importanti con Attori assai bravi ..." ma stringi stringi sono Pellicole che a me non interessano visto il Tema trattato.voto.1.
commento di chribio1Di Costanzo non è più da considerarsi una promessa: ormai è una solida certezza. Lo conferma questa sua ultima fatica con cui è tornato ad esplorare da par suo quelle zone grigie della moralità e della legalità che sono tematiche che attraversano tutta la sua opera cinematografica e lo fa senza mai ripetersi nella forma con cui ce le racconta.
commento di (spopola) 1726792Gioca molto sulla tensione, aspetti sempre che scoppi qualcosa da un momento all'altro. Bel film con attori in perfetta parte, Servillo primeggia
commento di Doc77“Tu stai in galera io no” “Ah si? Vogliamo fare gli spiritosi stasera, Lagioia? Dice Servillo a un sempre più splendido, umile, raffinato, illuminato Silvio Orlando nei panni di un carcerato, che aggiunge: "non c’è niente da ridere". E Servillo: “appunto!”
leggi la recensione completa di gaiartFilm minimalista impostato sul duetto tra i due attori principali e l'umanizzazione dei carcerati. Financo troppo che sembra di trovarsi tra i frati di un convento più che tra galeotti. Eccellenti le musiche di Pasquale Scialò invece delle solite infestanti canzonette in inglese cui ci ha abituato il cinema italiano. Già solo per quello vale.
commento di bombo1L'essenza stessa del film pesante e noioso. Ma non inutile. Il sentimento di disagio è spaesamento è costruito con perizia. 6
commento di putrellaUomini della stessa estrazione sociale, delle stesse terre, ma divisi da sbarre, dalle circostanze, dalle loro scelte si trovano a fronteggiare insieme una grave emergenza, pur rivendicando con la massima intransigenza i loro rispettivi ruoli. Eccellente film di Di Costanzo, coadiuvato da uno splendido cast nel quale brillano Servillo e Orlando.
commento di woodyforeverProlisso, dialoghi con una fastidiosa flessione dialettale, orribile colonna sonora.
commento di gruvierazUn gran bel film...tetro,duro,un incontro tra uomini su barricate diverse....da non perdere.
commento di ezioDentro e fuori, minimale e universale, concreto e astratto.
leggi la recensione completa di tafoNotevole film di Leonardo Di Costanzo. Superlativa prova attoriale di Servillo e Orlando.
leggi la recensione completa di Furetto60Finalmente un film italiano da applausi. Grandi interpreti Orlando e Servillo, ma tutti bravi. Merito di una splendida regia che da prova di sensibilità d'animo e attenzione ai tratti psicologici all'interno dell'ambiente carcerario. Imperdibile.
commento di ironell'attuale panorama italiano, ottimo
commento di carloz5La dismissione dei luoghi provoca una condizione di attesa che può essere più o meno lunga a seconda di quando di è disposti ad aspettare. "Ariaferma" è questo, un film che riesce a farsi spazio mondo per riflettere su quanto il peso della vicinanza possa aiutare all'ascolto dell'altro. Grandi Servillo e Orlando in un rimbalzo di autentica bravura.
commento di Peppe ComuneForse ispirato alla celebre canzone Don Raffaè, Ariaferma racconta la strana relazione che si sviluppa tra il capo delle guardie (Toni Servillo) e il leader silenzioso dei detenuti (Silvio Orlando), in un carcere in via di dismissione. L'esito finale non sarà forse di redenzione, ma aiuterà più d'uno a "passà la nuttata". Voto: 7,5
leggi la recensione completa di andenkoImperdibile, con Servillo e Orlando mostri di bravura
leggi la recensione completa di siro17