Regia di Santiago Menghini vedi scheda film
TORINO FILM FESTIVAL 38 – LE STANZE DI ROL
Wayne è un business man di successo, ma per questo condannato a condurre una viota solitaria da un hotel al successivo, incalzato solo a raggiungere i risultati che la sua professione richiede, e che lo tendono uomo sulla cresta dell'onda.
Da uno di questi hotel di lusso anonimi e solitari, una telefonata della sorella lo informa che il padre è mancato, e lo informa sulla data delle esequie, specificando che la sua presenza è giudicata essenziale.
L'uomo, scosso non più di tanto dalla notizia, avverte subito la sorella di trovarsi molto distante, e di avere in programma tutta una serie di incontri che non gli permetteranno di essere presente al funerale.
Si ripromette tuttavia, più che altro per far tacere la sorella, di telefonare alla madre per porgerle le doverose condoglianze.
Ma, da quel momento, una serie di fatti, o meglio di sensazioni inquietanti, coglie l'uomo che, da solo, tra le pareti ammorbidite da tappeti e moquette, dovrà affrontare un crescente delirio da senso di colpa, che finirà per materializzarsi con la presenza di un nemico inquietante e altamente pericoloso, in grado di fargli scontare tutta la freddezza che lo ha caratterizzato, ed i lcinismo con cui ha convissuto fino a quel momento, ingrediente necessario ed indispensabile per renderlo uomo di successo, ma solo e senza futuro.
Cortometraggio opera dello scrittore e regista Santiago Meneghini, prodotto da capitali canadesi, il corto ha una sua efficacia nel rendere la tensione che un senso di colpa fino a poco prima impensabile, riesce a creare in un animo che si pensava pietrificato, e che si ritrova in pieno subbuglio emotivo.
Interessanti atmosfere da incubo, ed un cattivo inquietante anche nella sua sfrontata semplicità di rappresentazione, uomo nero per eccellenza, sadico e risoluto non meno del nostro uomo durante le fasi della sua irresistibile ascesa professionale.
Forse troppo corto per ridursi ad un piccolo fim, ma anche decisamente troppo a rischio di dilatazione, nel caso lo si volesse espandere fino a trasformarsi in un lungometraggio, il piccolo film avrebbe anche forse meritato un protagonista più carismatico, per risultare ancora più incisivo e riuscito.
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