Regia di Péter Lichter, Bori Máté vedi scheda film
TFF 38 - LE STANZE DI ROL
...ovvero del concetto di "terrore cosmico": il fascino dell'orribile che agisce in coppia con la sensazione non meno fastidiosa e pressante del disturbo che la paura rende palpabile.
Fino ad arrivare al punto che, per chi possa in qualche modo sentirsi attratto dall'orrore, il fascino che in lui si crea possa in qualche modo compensare il disagio provocato dalla accennata sensazione di disturbo.
Questa è una delle svariate considerazioni che questo insolito, originale adattamento dell'omonimo libro di Noel Carroll suggerisce allo spettatore, caricandolo del fascino e dell'ambiguità che il dubbio finisce per suggerire.
Il problema del film del duo Péter Lichter e Bori Maté, perfetto nella concezione quanto irritante nella realizzazione finale, non è l'idea - stravagante in sé ma piuttosto consona alla situazione - di raccontare l'origine della paura attraverso immagini dilaniate e sezionate, stravolte e scarabocchiate di due pellicole culto della paura come lo sono Nightmare - Dal profondio della notte ed il suo seguito dell'anno successivo - quanto piuttosto quello di rendere la partecipazione visiva ad una argomentazione di fatto del tutto stimolante, degna della materia teorica che si sta trattando.
Il risultato, a tutti gli effetti pratici, come svelano le foto che potete vedere qui sopra che peraltro occupano l'intero svolgersi del trattato, si rivela presto insufficiente, ripetitivo, snervante e sin noioso, per nulla in grado di rendere palpabile la ragione di un discorso che rimane solo teorico, e quindi indirettamente molto fine a se stesso.
A questo punto sarebbe stato sufficiente, e decisamente più opportuno, affidarci ad intere sequenze dei vari esilaranti e pur paurosi Scream, del medesimo e geniale Wes Craven, in quanto essi stessi riusciti e acuti osservatori del concetto di spavento e suggestivi focolai teorici del concetto di paura.
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