Regia di Edmo Fenoglio vedi scheda film
Due fratelli accolgono in casa un vecchio barbone, affidandogli l’incarico di guardiano del palazzo. Ma l’uomo si rivela essere realmente intrattabile, complicando i già problematici rapporti fra i due fratelli.
Da un testo teatrale di Harold Pinter (ancora cronologicamente distante dal Nobel per la letteratura), trasformato in sceneggiatura per lo schermo da Edmo Fenoglio, quest’ultimo ricava Il guardiano, un film televisivo dal budget ridottissimo, ma dal valore artistico indiscutibile. Le due ore e mezza circa di durata prevedono una fotografia in bianco e nero che grida vendetta per il 1977 in cui l’opera viene girata; netta prevalenza dei dialoghi sull’azione; ambientazione totalmente in interni, con scene ridotte al minimo indispensabile. La noia è dietro l’angolo, certamente, ma la tensione del copione e soprattutto le interpretazioni eccellenti dei tre – e solo tre – protagonisti riescono a risollevare e non di poco le sorti del lavoro. Ugo Pagliai e Lino Capolicchio fanno a gara per contendersi lo scettro di protagonista del film, ma nulla possono di fronte a un monumentale Peppino De Filippo, realmente in stato di grazia qui. Presto (anche) la Rai avrebbe capito che questo tipo di prodotti risultava ormai ampiamente datato, svecchiando le sue produzioni originali; Fenoglio, regista ormai di lunga data per la tv di Stato, si è sempre distinto nelle illustrazioni per il piccolo schermo di opere letterarie-teatrali e anche in questo caso dimostra di sapere il fatto suo. 4/10.
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