Regia di Walter Fasano vedi scheda film
TORINO FILM FESTIVAL 38 – TFFDOC/ITALIANA
Pino, un artista che amava la ricostruzione, sia della natura e dell'impronta mediterranea indelebile in sé, anche in quanto originario di una culla magica di ricchezze mediterranee come è l'amena ed affascinante cittadina turistica di Polignano a Mare. Sia dei processi meccanici ed industriali, che lo portano, nella sua breve ma intesa carriera di portavoce della cosiddetta “arte povera”, a ricostruire modellini assai realistici di strumentazione da guerra, così come a rapportarsi con la produzione industriale in serie che proprio in quegli entusiastici e consumistici anni '60 della ricostruzione, stava cominciando a dettare le regole di un nuovo approccio verso la dipendenza dall'acquisto.
Raccontata e scandita dalla voce passionale trilingue di tre donne affascinanti come Suzanne Vega, Monica Guerritore e Alma Jodorowski, l'arte di Pino Pascali viene contemplata e valutata nella sua essenza, mentre il Museo Pascali di Polignano a Mare, nel 2018. a cinquant'anni esatti dalla prematura scomparsa a causa di un incidente in moto, si fa carico in suo onore di acquistare ed esporre in suo onore una delle sue opere più eccentriche e famose, ovvero quel Cinque bachi da seta e un bozzolo.
Opera iconica quest'ultima, oltre che tra le più note dell'artista, che sdogana al mondo dell'arte l'arida produzione industriale di materiale derivato dal petrolio, destinato ad usi domestici, per rappresentare meraviglie naturali come i bachi da seta intenti a produrre il loro prezioso tessuto naturale, e per questo unendo con azzardo e coraggio l'artificio del prodotto industriale, con la perfezione del miracolo naturale.
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