Regia di George P. Cosmatos vedi scheda film
George Pan Cosmatos mette in piedi un film d'azione caciarone e lo ambienta nella sua terra d'origine, la soleggiata e cristallina Grecia e da questo punto di vista il film è luccicante perchè le sue belle locations naturali sono un set perfetto per sviluppare l'intrattenimento previsto in un film dalle forti venature belliche alla sporca dozzina che andarono di moda per decenni, fissa il tono sul goliardico e con il marcato accento appiccicato ai tedeschi sembra che la sua ispirazione maggiore sia scaturita da gli Eroi di Logan dove la wermacht veniva descritta come una banda di imbecilli, poi incolla il tutto con una regia vivace ricca di campi lunghi che risaltano la bellezza delle locations e tantissima camera a mano nelle scene di azione, ma il missaggio degli elementi non gli è riuscito benissimo a causa di una sceneggiatura raffazzonata e con qualche riempitivo davvero di troppo che ha reso il film inutilmente lungo.
La prima parte in cui c'è l'introduzione di tutti i personaggi e si srotola la trama ci si diverte molto fra battute ad effetto e scontri a fuoco durante il piano di evasione ordito dai partigiani greci per liberare i prigionieri alleati ma da quel momento in poi il film va in calando e la seconda parte con l'assalto al forte tedesco in cui si celano tesori ed un ordigno micidiale è molto fumo (causato dalle esplosioni) e poco arrosto vista l'esigua quantità di idee rimaste, alla fine è meglio vedere la Cardinale che balla il sirtaki con Savalas.
Il film lo salva un cast famoso e soprattutto esperto in cui non ci sono prime donne o giovani rampanti: il grande David Niven in uno dei suoi ultimi ruoli è sempre un lord davanti la mdp, Gould fa l'americanozzo in azione con la maglia del college, la Cardinale fa la bella peripatetica Mikateladogratis e quella gnoccolona di Stephanie Powers fa Leyla Da con due trampoli da paura, il detective Shaft fa il classico nero che però stavolta non muore, quel cane di Sonny Bono fa una specie di cuoco italiano ed è l'ultima ruota del carro metre Savalas ovviamente è il capo dei partigiani.
Su tutti domina Roger Moore in un anomalo ruolo da Comandante della SS doppiogiochista: di li a due anni uscirà la sua quinta avventura nei panni di 007, anch'essa in Grecia e pure in quel film la storia si conclude con una incursione in un eremo fra le montagne, il navigato attore inglese era sulla cresta dell'onda e credo che la sua presenza in questo film sia stata ben studiata per motivi commerciali e le similitudini con "Solo per i tuoi occhi" lo fanno apparire come una sua prova generale.
Lo stesso Moore dichiarò che la sceneggiatura era fiacca e in quel ruolo era assolutamente fuori parte ma l'occasione di passare tre mesi in quei luoghi da sogno con la sua famiglia ed amici cari come Niven e Savalas era un motivo più che valido per accettare il lavoro anche se il film si sarebbe rivelato un fiasco ed infatti credo si siano divertiti molto più loro a girarlo che gli spettatori a vederlo.
Una chicca il cameo di William Holden che era fidanzato con la Powers al tempo: nella prigione denominata Stalag lo si vede appoggiato ad una baracca e Gould gli chiede passando "Ma sei ancora qui?" un chiaro riferimento a Stalag 17 di Wilder in cui era il protagnista e vinse pure un Oscar come tale.
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