Regia di Aimee Long vedi scheda film
TORINO FILM FESTIVAL 38 – FUORI CONCORSO
In occasione di una ordinaria missione di pattuglia in città, ad un giovane poliziotto americano di origine cinese e al suo collega capita di inseguire un sospettato, rincorrendolo tra le scale di un palazzo ove il fuggitivo si è rifugiato.
Nel cercare di acciuffarlo, sentitosi minacciato, il poliziotto sfodera l'arma d'ordinanza, ma un colpo parte senza preavviso, oltrepassa il muro di un appartamento, e la tragedia incombe.
A morire sarà un ragazzo di colore, che si spegne dinanzi ad una madre incredula, e al poliziotto che tenta inutilmente di rianimarlo.
L'episodio, per quanto si tenti di mettere a tacere i mezzi di informazione, trapela e si trasforma in un ennesimo episodio di intolleranza verso la razza nera. A poco valgono i tentativi del poliziotto, costernato e sull'orlo di una crisi di nervi, di tentare di scagionarsi, di addurre ad un errore fatale tutta la conseguenza del suo operato.
Anche dal punto di vista processuale le cose si complicano, e quando al ragazzo viene chiesto, da uno scaltro avvocato, di sfruttare la circostanza che l'uomo ha una relazione seria e duratura con la figlia di colore di un poliziotto suo ex capo, la circostanza lo porta dapprima a rifiutare, poi ad approfittarne, mettendo a repentaglio anche la sua dapprima felice condizione di coppia.
Troverà il modo, dopo travagli di coscienza e legali, di uscirne nel migliore dei modi, ma la vita riserverà tuttavia un suo ultimo, drammatico, epilogo a tutta questa già drammatica epopea.
Forte di un titolo in grado di condensare in poche parole il fulcro del dramma al centro della vicenda, il film di Aimee Long si ispira liberamente ad un tragico fatto di cronaca realmente accaduto ad un poliziotto di New York di origine hongkonghese, e traccia con finezza e senza eccessivi colpi drammaturgici o peggio melodrammatici, il ritratto di una società cinica e credulona ove tutto tende ad essere strumentalizzato per far valere i propri diritti anche legittimi, a scapito di chi si trova in situazioni di necessità ed urgenza, che mettono a repentaglio non solo il suo futuro, i progetti di vita legittimamente posti in essere, ma anche il proprio equilibrio psicologico, messo a repentagli oda troppi squali mediatici approfittatori e cinici.
Il film racconta con un buon piglio narrativo ed una grazia tutt'altro che scontata, una vicenda che riserva un finale amaro e tragico, forse un po' troppo calcato rispetto alla lungimiranza narrativa con cui era stata trattata, fino a poco prima, tutta la scottante vicenda.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta