Regia di Enzo Di Gianni vedi scheda film
Due episodi: nel primo due investigatori americani sono in missione a Napoli; nel secondo due agenti FBI sventano un giro di prostituzione.
American secret service è una specie di musicarello confezionato con un taglia e cuci à la Frankenstein – ovverosia non particolarmente raffinato – che prende materiale da due pellicole (già misere di loro) uscite pochi anni prima e passate sostanzialmente inosservate fin da subito: Che femmine! E… che dollari!! (Giorgio Simonelli, 1960) e Scandali Nudi (Enzo Di Gianni, 1963). In pratica il montatore – nessuno viene accreditato in tale ruolo, né sui titoli di testa né su quelli di coda – ha riassunto un tanto al metro i due film dando loro una durata complessiva di un’ottantina di minuti, assemblando qualche modesto sketch comico con adeguati protagonisti (Mario Carotenuto, Nino Taranto, Aldo Giuffrè, Rossella Como, Ciccio e Franco) e scenette canore con artisti del calibro di Dalida, Peppino Di Capri e la non molto nota (e sfortunata, per chi ne conosce la storia) Daisy Lumini. Musicarello, si diceva, ma già scarno e pretestuoso nei due titoli di partenza: figuriamoci cosa può divenire il montaggio artificioso di due lavori di tale risma. Secondo Cuori matti di Daniele Magni (Bloodbuster edizioni, 2012), piccolo dizionario dei musicarelli, il senso di American secret service – titolo che scimmiotta la commedia di Luigi Comencini appena uscita in sala, Italian secret service – starebbe nell’anonimato delle due pellicole di partenza, che quasi nessuno spettatore avrebbe potuto riconoscere a qualche anno di distanza dalla loro uscita, sicuramente già allora poco pubblicizzata, e che quindi rende questo titolo bene o male ‘originale’. Effettivamente va rilevato che a oggi in rete le notizie su Che femmine! E… che dollari!! e Scandali nudi sono pochine. 2/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta