Regia di John Schlesinger vedi scheda film
Voto 7.5 - Film che pur potendo sembrare un'accozzaglia di luoghi comuni e di stereotipi, in realtà trae in parte la sua ispirazione da fatti di vita realmente accaduti ai suoi due protagonisti principali: Madonna e Rupert Everett. Furono loro stessi a dichiararlo all'epoca, durante un'intervista. Dunque siamo di fronte ad un'opera semi-biografica dai toni seri e non frivoli come si può credere se magari si guarda solo il trailer o uno scorcio di pellicola.
La sceneggiatura è stata ben scritta poichè mostra senza risultare mai banale, noiosa e stucchevole, le problematiche della vita di due persone molto diverse: un omosessuale ed una donna che non riesce mai ad instaurare una relazione stabile con un uomo. Lei si chiama Abbie (interpretata da Madonna) e lui Robert (interpretato da Everett). Tra loro c'è da sempre una bella amicizia che però a causa di un'insopportabile e vicendevole solitudine e sfortuna, una sera li fa ubriacare così tanto da spingerli addirittura a fare l'amore. Il risultato all'apparenza è che Abbie rimane incinta e chiede a Robert se vuole essere presente nella vita del bambino. Robert accetta, ma le pone la condizione di poter ricoprire pienamente solo il ruolo del padre e non quello del marito. Lei accetta pensando che la loro amicizia e l'affetto platonico che provano l'uno verso l'altra (lui è sempre gay) potrà bastarle in una fase della vita in cui si sente molto sola e non sa a chi altri aggrapparsi per avere un aiuto. Per i primi otto anni così fila tutto liscio e questa famiglia "atipica" sembra addirittura felice finchè non sopraggiunge il terzo incomodo. Abbie infatti, conosce nella palestra dove insegna yoga un bell'uomo e s'innamora di lui ricambiata. Ora quindi dalla vita pretende più di quello che ha e pensa che sia giusto dare il benservito al suo amico che non gli serve più ma che comunque, in tutti quegli anni che erano trascorsi, non aveva fatto altro che sostenerla ed aiutarla rivelandosi il migliore dei padri. Abbie, ad un certo punto, sembra anche decisa a cambiare città per seguire l'uomo che ama e lascia capire a Robert che si deve arrangiare come può. Naturalmente lui non è d'accordo ed il loro rapporto si deteriora al punto tale da farli ritrovare presto davanti ad un tribunale a lottare per la custodia del bambino. Una battaglia che si rivela subito azzardata per Robert che non solo è già svantaggiato in partenza per il fatto d'essere omosessuale, ma soprattutto perchè Abbie, pur di vincere la causa, decide di non astenersi più dal rivelare a lui e alla corte che in realtà non è il padre biologico del bambino. E' infatti un altro uomo con il quale aveva avuto una relazione in passato e che Robert ricontatta e coinvolge causando anche più caos del previsto. Alla fine Abbie ed il suo nuovo fidanzato sono costretti a non partire più per New York, ma ottengono comunque la custodia del bambino. Il solo a rimanere a bocca asciutta è proprio Robert.
Tirando le somme, questo film è in realtà un dramma travestito da commedia che può vantare un ritmo un po' divertente soltanto durante il primo tempo, ma durante il secondo, la formula si fa deprimente e politicamente scorretta.
Ideologicamente irrisolto con tanto di epilogo inconcludente, è anche privo di vera etica e mostra dei buoni sentimenti solo da un lato della medaglia perchè dall'altro ci mostra l'amara realtà del pregiudizio, delle menzogne, delle tipiche reazioni genitoriali egoistiche di fronte ad un disaccordo e dell'avidità delle persone che usano altre persone per convenienza finchè li fa comodo. Una pellicola in definitiva a tratti comica e realistica che lascia riflettere molto.
Ha fatto un buon lavoro.
Intenso e talvolta divertente.
Se l'è cavata benino questa volta.
Carino e bravino.
Bella.
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