Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Ho voluto rivederlo prima di scriverne, ma devo confermare la mia prima impressione: non mi sembra un capolavoro, non è neanche all’altezza dei migliori Kubrick. Il prologo e l’epilogo hanno un indiscutibile fascino visivo, e infatti sono le parti che mi erano rimaste impresse anche a distanza di parecchi anni; ma nelle sezioni centrali (cioè per quasi tutto il film) il ritmo rallenta paurosamente e sfida la pazienza dello spettatore. Perplessità anche sul comportamento di HAL (che oggi si chiamerebbe LHBQNRNES... meno male si era nel 1968): colgo il messaggio (i rischi dello strapotere tecnologico), ma non posso non rilevare che il mezzo con cui viene espresso (la rivolta delle macchine) ripropone senza grande inventiva un luogo comune della fantascienza classica, che già Asimov aveva voluto superare elaborando le tre leggi della robotica. Forse il problema di fondo è che qui Kubrick ripone troppa fiducia nella suggestione delle immagini: invece il successivo Arancia meccanica (quello sì un capolavoro) saprà fondere meglio forza visiva e verbale, oltre a mostrare in modo più efficace il nesso tra evoluzione e violenza (con tutto il rispetto per i simpatici scimmioni). Comunque sia, il film ha un’importanza storica che nessuno gli può disconoscere.
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