Benedetto Signore per non avermi fatto nascere donna. È una delle prima litanie recitate da Meir trentenne studioso della Torah; l'uomo è sposato da dieci anni con Rikva, ma la coppia non ha figli anhe se la donna non è sterile. Questo è un problema per la comunità e il rabbino cerca di costringere Meir a ripudiare la compagna. Melka, la sorella di Rivka è invece costretta a sposare il gretto Yossef, compagno di studi di Meir, mentre è innamorata di un giovane musicista laico.
Note
Ultimo atto di una riflessione in tre parti sulla vita nelle grandi città d'Israele, dopo "Devarim" e "Yom Yom". Le donne sono le vere protagoniste del film, vivendo in prima persona le contraddizioni della comunità che sacrifica al rituale e ai comandamenti ogni aspetto del quotidiano, anche il sesso. Gitai, che per molti anni ha vissuto lontano da Israele per le sue idee sulla questione palestinese, ci offre un documento lucido e sofferto sul rapporto tra individuo e comunità.
Nella Gerusalemme contemporanea due sorelle vengono consegnate loro malgrado a un destino crudele, ordito dai precetti di una cultura patriarcale, sessuofobica, sciovinista e retrograda come quella che caratterizza un certo integralismo ebraico. La meno giovane delle due donne viene allontanata dal tetto coniugale con l'accusa di essere sterile e quindi inadatta a svolgere adeguatamente la… leggi tutto
Presentato al Festival di Cannes del 1999, “Kadosh” (“sacro”) è l’ultimo atto di una riflessione in tre parti sulla vita nelle grandi città d’Israele, condotta dal regista Amos Gitai. Dopo le ricognizioni nelle comunità di Tel Aviv (“Devarim”) e Haifa (“Yom Yom”), Gitai s’inoltra nel cuore stesso del paese e dell’ebraismo, attraverso le mura e le consuetudini… leggi tutto
Se questo è il miglior film di Gitai, come dicono, sono lieto di non averne visto altri: irritante, nel suo moralismo rovesciato e molto più celodurista: secondo questo film i fanatici ortodossi sarebbero pressoché impotenti o comunque incapaci di fottere, e tutto il problema si riduce al sesso, come e con chi. Tutt'altro che sguardo "pudico" (Morandini), a me pare quasi morboso. Comunque… leggi tutto
Nella Gerusalemme contemporanea due sorelle vengono consegnate loro malgrado a un destino crudele, ordito dai precetti di una cultura patriarcale, sessuofobica, sciovinista e retrograda come quella che caratterizza un certo integralismo ebraico. La meno giovane delle due donne viene allontanata dal tetto coniugale con l'accusa di essere sterile e quindi inadatta a svolgere adeguatamente la…
Gli anni '90 sono stati un decennio proficuo per quanto riguarda il cinema, molti dei migliori registi di oggi hanno visto la luce proprio in quel periodo e molti altri, già all'attivo da parecchio tempo, hanno…
Se questo è il miglior film di Gitai, come dicono, sono lieto di non averne visto altri: irritante, nel suo moralismo rovesciato e molto più celodurista: secondo questo film i fanatici ortodossi sarebbero pressoché impotenti o comunque incapaci di fottere, e tutto il problema si riduce al sesso, come e con chi. Tutt'altro che sguardo "pudico" (Morandini), a me pare quasi morboso. Comunque…
Molti di noi quest'anno si sono diplomati. un po' meno hanno avuto l'occasione di poter vedere dei film a scuola. io durante i miei cinque anni ne ho visti molti, e voglio dire solo una cosa: grazie PRESIDE!
Imperdibile questo film-documento di Gitai dove si racconta la storia, o meglio ci fa conoscere la vita dei quartieri ultra ortodossi ebraici,le convinzioni il loro modo di pregare, vivere, amare e soffrire...Da vedere assolutamente e' una delle perle di Amos gitai
lynn ha i suoi legni balinesi, lynn non ha più i suoi libri, lynn ha la sua religione su misura, lynn ha suo figlio di cui andare fiera. scegliere, pensiero ossessivo. sta volta è mentre cammino sulla strada bagnata,…
Bel film, solido e significativo, spettacolare con la semplicità della verità e della sofferenza. Ci fa vedere un mondo che non si conosce, che si pensava confinato alle pieghe più barbare del mondo islamico, e che invece si annida nelle zone più tradizionaliste e conservatrici dell'ebraismo, in quella parte della società che oggi si oppone al ritiro dalla striscia di Gaza e dalla quale…
Per Giuni Russo, una delle massime cantanti del mondo, canto distillato dalle nuvole più alzate (quelle adatte alle sorgenti), fra le poche voci ad avere mani.
probabilmente il miglior film di Gitai. Le tematiche sono alte e attuali, i personaggi ben approfonditi e in armonia tra di loro; ma quello che piu' stupisce e' la compostezza formale e il rigore della messinscena. Con piani-sequenza dalla purezza e dall'essenzialita' quasi dreyeriane, Gitai ci porta attraverso il dolore e l'indignazione di una societa' fanatica e ortodossa, che manipola le…
"Premono stretta la creatura che desiderano, infliggono dolore al suo corpo, e spesso le mordono a sangue le tenere labbra, la inchiodano coi baci, poiché il piacere non è puro, e vi sono oscuri impulsi che spingono…
Presentato al Festival di Cannes del 1999, “Kadosh” (“sacro”) è l’ultimo atto di una riflessione in tre parti sulla vita nelle grandi città d’Israele, condotta dal regista Amos Gitai. Dopo le ricognizioni nelle comunità di Tel Aviv (“Devarim”) e Haifa (“Yom Yom”), Gitai s’inoltra nel cuore stesso del paese e dell’ebraismo, attraverso le mura e le consuetudini…
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Commenti (1) vedi tutti
descrive una situazione attuale, presente in medio oriente.la discriminazione della donna viene raccontata con grande sincerità e personalità.
commento di carpa