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Amityville Possession

Regia di Damiano Damiani vedi scheda film

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Fanny Sally

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La recensione su Amityville Possession

di Fanny Sally
5 stelle

Demoni interiori e oscure presenze inducono un ragazzo già problematico a sterminare la sua famiglia. Un prete tenta di esorcizzarlo.

Il secondo capitolo della saga incentrata sulla celebre casa stregata della cittadina americana di Amityville, si pone a metà strada tra un sequel e un prequel, accentuando gli elementi orrorifici in materia di sangue e morbosità, lasciando ancora una volta spazio a possibili continuazioni che, infatti, non sono mancate.

 

La regia affidata all’italiano Damiano Damiani, noto soprattutto per aver diretto film di un certo impegno politico quali Il giorno della civetta (1968), indugia soprattutto nel tracciare la rapida discesa verso il male di Sonny De Feo, ragazzo ribelle e mentalmente disturbato, e il controverso rapporto tra lui e la sorella minore, l’ingenua Patricia, con la quale finirà per avere una relazione incestuosa.

Effetti speciali e momenti violenti sono confinati ai minuti finali mentre la tensione psicologica è costruita su una serie di visioni e piccole manifestazioni che si susseguono, non riuscendo però a risollevare più di tanto il ritmo che spesso diventa sin troppo incerto e dilatato, anche a causa di una sceneggiatura poco articolata. Inoltre chi si aspettava una fedele trasposizione del vero caso di cronaca che alimentò la leggenda di Amityville, quello della strage attuata da Ronald De Feo che sterminò in una sola notte l’intera famiglia a colpi di fucile, resterà parzialmente deluso, in quanto, pur riportando gli stessi nomi, i protagonisti non corrispondono interamente a quelli reali e la loro vicenda viene esaurita presto, mentre molto più spazio viene dato – senza tanta originalità – alla parte del processo e alla tematica dell’esorcismo condotto da un prete coraggioso che finirà per subire le conseguenze delle sue azioni.

 

Guardabile, anche se tutto sommato abbastanza anonimo.

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Ultimi commenti

  1. undying
    di undying

    Dei sequel ufficiali,ufficiosi e remake varii (ancora oggi
    è in uscita un ennesimo sequel/remake) questo di Damiani è quello più influenzato da L'esorcista e presenta una discreta serie di effetti speciali calibrati sulle trasformazioni del posseduto.
    È vero che prende le distanze dal testo di Jay Anson (come poi faranno anche gli altri) ma rimane -probabilmente- uno dei migliori...
    Bella recensione.
    Ciao

    1. Fanny Sally
      di Fanny Sally

      Ciao, grazie per il tuo commento. Io pur essendo appassionata del genere, ammetto che non avevo mai visto i film di questa saga, escluso un remake del 2005 se non erro. Adesso pian piano li sto recuperando, ma al momento devo dire che non mi stanno entusiasmando più di tanto. Si lasciano guardare, ma probabilmente sono invecchiati male. Questo comunque in effetti aveva dei buoni spunti.
      Un saluto :)

    2. undying
      di undying

      Hai ragione. Si assomigliano un po' tutti e purtroppo anche qualitativamente lasciano a desiderare. Il remake del 2005 forse è tra i migliori del filone.
      Ciao

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