Regia di Uli Edel vedi scheda film
Pellicola stranamente semi sconosciuta che non si rivela per nulla inferiore a molti film sul mondo della box.
Il film ripercorre la prima carriera (fino all'arresto per stupro) e la giovinezza dell'ultimo grande pugile della categoria pesi massimi, cioè Mike Tyson.
Basato su una sceneggiatura forse un po' troppo buona nel caratterizzare Tyson, forse anche perché all'epoca ancora in attività. Iron Man, infatti, viene mostrato come una persona sensibile (piange per la morte degli amici, alleva piccioni facendoli beccare il mangime direttamente dalla sua bocca, saluta in modo gentile le persone) che ogni tanto combina qualche marachella o perché provocato da altri o perché stressato e accusato di misfatti che non ha compiuto.
Interessante la prima parte con ottimi monologhi e suggerimenti elargiti dallo scopritore di Tyson, cioè D'Amato.
Gli incontri sono ben ricostruiti anche se Edel opta per una regia nervosissima con inquadrature strette e montaggio serrato. Si nota anche una certa passione per la box visto che si citano vari pugili e i loro stili di combattimento.
Bravi un po' tutti gli attori, specie il ragazzo che interpreta Tyson e l'attore chiamato a personificare D'Amato.
Niente male per una pellicola scarsamente pubblicizzata che in pochissimi hanno visto. Voto: 7
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