Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
Soderbergh si conferma regista sopravvalutato, incapace di gestire storie più o meno valide, tanto da farne un film accettabile. Anche con “L’inglese” mette in scena una storia che non emoziona. Certo il plot non lo aiuta (sarebbe stato meglio che ci avesse fatto un corto per la scarsitùà degli elementi in sceneggiatura), ma anche lui ci mette del suo, scegliendo un cast non all’altezza (Stamp che fa il killer professionista non regge assolutamente, tanto che in tutte le scene in cui deve svolgere un’azione fisicamente più impegnativa del semplice gesticolare, Stamp viene aiutato dalla controfigura o da Soderbergh stesso, che ci piazza uno stacco di montaggio).
Da aggiungere numerosissimi errori, come la ferita di Wilson/Stamp che varia a seconda delle inquadrature o il dialogo nell’ufficio della “mala afro” di 8 minuti all’inizio ed alla fine del quale l’orologio segna sempre le 8.12!!!
Il modo di mettere in scena la vicenda attraverso flashback e flashforward ad incastro è solamente un tentativo (poco apprezzabile esercizio di stile fine a se stesso) di sviare lo spettatore dalla visione di un film decisamente brutto e inutile.
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