Regia di James Mangold vedi scheda film
Susanna (Ryder) annota in un diario le riflessioni, gli episodi, i giudizi sulle sue giornate al Claymoore Hospital. I pensieri e le parole tengono insieme i frammenti di due anni passati, dal ’67 al ’69, in un ospedale psichiatrico in mezzo ad altre creature malate. Ragazze difficili, implose, e donne adulte, affettuose e dure. Lisa (Angelina Jolie, vincitrice del suo primo Oscar), la leader sociopatica del gruppo, Daisy, vorace consumatrice di polli arrosto e di lassativi, Polly, una elephant-girl con il volto ustionato. La tradizione del set-manicomio, con le sue figurine da album, le medicine, le crisi, le fughe, la morte che porta via la più debole, la cura, la normalità e la follia viene rispettata dal regista, senza invenzioni e senza energia. Non bastano i riferimenti a “Il mago di Oz”, a “Cenerentola” e a “Biancaneve”. Più che nella fossa dei serpenti siamo nella tana delle lucertole e il cuculo è volato via dal nido. Per sempre.
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