Regia di Ben Wheatley vedi scheda film
Uno dei primi film ispirati dal Covid-19, girato in piena pandemia nell'arco di quindici giorni, da un regista senza mezzi e con poche idee. Disastroso per l'uso spregiudicato di luci ad effetto stroboscopico, che celano la totale assenza di trama. Recitazioni andanti, adeguate al vuoto di sceneggiatura.
Un virus sconosciuto e dagli effetti letali si è esteso a livello globale sul pianeta Terra. Uno scienziato, il dottor Lowery (Joel Fry), intraprende una missione in un'area boschiva, accompagnato dalla collega Alma (Ellora Torchia). L'obiettivo è quello di rintracciare la dottoressa Wendle (Hayley Squires), cercandola nell'ultima posizione nota, mentre stava conducendo ricerche scientifiche. Durante il tragitto, Lowery si ferisce gravemente a un piede e in seguito subisce un furto da parte di ignoti. L'incontro con Zach (Reece Shearsmith), un misterioso uomo che vive nella foresta, inizialmente sembra essere provvidenziale e necessario per consentire a Lowery e Alma di procedere nella missione.
Tremendo! Girato in piena pandemia, (agosto 2020) nell'arco di due settimane, da un regista che non solo ne ha scritto l'improbabile sceneggiatura, ma ne ha realizzato una versione agghiacciante per quanto mal girata. Abbiamo alcuni anonimi personaggi loquaci che girano, in un tempo che sembra infinito, in lungo e in largo per un bosco prima che il film arrivi al dunque, e quando lo fa è un disastro: luci stroboscopiche, abbinate a un montaggio cavaocchi per effetto di flash intermittenti (alla Stati di allucinazione, con tutto il rispetto per il bel film di Russel), contribuiscono ad accecare e comunque disturbare durante la visione. In the earth viaggia lento come e più di una lumaca nel territorio del mystery, senza mai coinvolgere o attrarre interesse durante il fiacco svolgimento, nemmeno per un secondo. Non ha inizio e finisce in maniera allucinante (in tutti i sensi), con una serie di effetti psichedelici degni di un trip lisergico. Presentato in anteprima mondiale al "Sundance Film Festival" nel gennaio del 2021, ha sin da subito attirato i pareri positivi della critica che conta e che vuole ovviamente imporlo al pubblico. Peccato che, una volta uscito in Canada e Usa, In the earth è stato letteralmente massacrato dagli spettatori, che appena hanno avuto la possibilità di tornare a frequentare una sala cinematografica sono stati sottoposti a questa tortura audiovisiva.
Ben Wheatley all'horror ci sta come i cavoli a merenda, come già era più che evidente quando ha firmato l'inguardabile "U Is for Unearthed", segmento del poco riuscito film collettivo The ABCs of death (2012).
Attenzione perché questo titolo, c'è da scommetterlo, farà il giro del globo arrivando probabilmente anche nelle nostre sale. Non fatevi condizionare dalle critiche ufficiali, e seguite invece i consigli di chi lo ha (com)patito al cinema (vedi link alle recensioni sull'imdb). È l'unico (eco)sistema per impedire che Wheatley torni anche solo a pensare di girare un horror - magari per inserirci di fatto un semplicistico e non dichiarato tema ecologista - genere per il quale è del tutto negato.
"Avvisare le autorità sanitarie, il ministero è la cosa più urgente, se si tratta realmente di un’epidemia è necessario prendere provvedimenti, ma un’epidemia di cecità non si è mai vista." (José Saramago)
Trailer
F.P. 12/06/2021 - Versione visionata il lingua inglese (durata: 106'55") / Data del rilascio UK/Irlanda: 17/06/2021
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