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L'inchiesta

Regia di Gianni Amico vedi scheda film

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La recensione su L'inchiesta

di mm40
4 stelle

Una lettera avverte un quotidiano del fatto che all'interno di un ospedale psichiatrico genovese risulta rinchiuso un ragazzo perfettamente sano di mente. Un giornalista va a indagare sul posto e conosce così l'Americano, il ricoverato, e il professor Antoniutti, direttore della clinica.

 

Nel corso degli anni Settanta Gianni Amico girò vari lavori per la televisione di Stato, il primo dei quali in ordine cronologico è questo L'inchiesta; un film non facile, di impegno civile, con ottimi nomi nel cast e un budget più che dignitoso, eppure senz'altro non riuscito. Se la forma è piuttosto sgraziata (l'audio in presa diretta è molto sporco, gli interpreti non sono seguiti adeguatamente e spesso recitano ciascuno per sé), quantomeno i contenuti risultano in un primo momento intriganti; la sceneggiatura di Amico e di Bernardo Bertolucci, con la collaborazione di Enzo Carrà, parte infatti accumulando un mistero e una tensione che dilapida però malamente e in fretta, fino all'esplosione finale che arriva però troppo tardi. Interessante senz'altro l'idea di parlare di manicomi nel 1971, sette anni prima della legge Basaglia; fra gli attori vanno citati Claudio Camaso (Volonté), Anne Wiazemsky, Joel Barcellos (questi ultimi due costretti a recitare in un italiano di cui palesemente non comprendono a fondo il senso: forse il doppiaggio era necessario qui), Hans Caninenberg e, in una particina, Paolo Bonacelli. Buone le intenzioni, modesto il risultato. 4/10.

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