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Willy's Wonderland

Regia di Kevin Lewis vedi scheda film

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La recensione su Willy's Wonderland

di Fosforo
7 stelle

Non mi era mai successo di avere una reazione (o meglio una serie di reazioni) così davanti a un film, ma andiamo con ordine:

 

1) non sono esattamente un fan del prolifico Nicolas Cage, anzi direi il contrario, ma il mio debole per l'abbinamento horror+parco giochi ha preso il sopravvento e ho quindi deciso di partire con la visione di questo Willy's Wonderland

 

2) a metà del film, annoiato dallo spiegone centrale iperprolisso e in parte sbigottito dalle varie assurdità e sciatteria di fondo decido di mollare

 

3) un paio di giorni dopo però, in ossequio alla mia pluridecennale regola un po' masochistica che ogni film, anche brutto, si debba sempre terminare, riprendo la visione

 

4) termino il film diviso tra due sentimenti: il fastidio per aver visto una robaccia simile e una sorte di partecipe imbarazzo che provo per Nicolas Cage, ritenendo che nessun attore, bravo o meno, meriti di ritrovarsi in una pellicola del genere

 

5) passa un giorno e succede l'incredibile: inizio a pensare al film dicendomi: "tutto sommato non era del tutto da buttare...", "Il protagonista alla fine a suo modo era originale...", "tutto sommato anche i pupazzi avevano un che di sinistro...",  "la scenografia aveva il suo macabro fascino... suoni e atmosfera non erano malaccio...",  "la trovata di rendere il protagonista praticamente muto e dipendente da una bevanda energetica da assumere con nevrotica costanza ha un che di coraggioso e a tratti geniale..." e cosi mi ritrovo sbalordito e stupito a rivedermi il film da capo!

 

Che sia quindi una colossale schifezza o abbia in sè le caratteristiche per divenire un (s)cult con il passaparola lascio a voi la scelta, io posso solo dire che è più dell'apparenza, perchè amalgama in uno strano modo apparentemente casuale vari ingredienti e registri, è permeato da una atmosfera horror-kitsch davvero particolare, si contraddistingue per un'alternanza di toni del macabro e del grottesto misurati con equilibrio, riuscendosi a fermare sempre un attimo prima dal divenire involontariamente ridicolo o inutilmente truculento. E pazienza se ha fin troppo palesi somiglianze con una nota serie di videogiochi.

 

Ora, ad onor del vero, dovrei anche aggiungere un sesto punto:

6) Mi ha persino spinto a scrivere una recensione...

 

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