Regia di Giuseppe De Santis vedi scheda film
Il film si ispira a un tragico fatto di cronaca: più di duecento donne si presentano al concorso per un posto di dattilografa, nella calca nasce un tumulto che provoca il crollo di una scala, con una vittima e numerosi feriti. Nell’arco dell’intera giornata, sia prima sia dopo l’incidente, vengono sciorinate le vicende ora tenere ora drammatiche delle donne e dei loro familiari: c’è chi ha un disperato bisogno di lavorare, chi si aggrappa ai fasti di una recente prosperità, chi cerca di sfuggire a un destino che sembra segnato (toccanti soprattutto le figure di una prostituta e di una servetta veneta, entrambe desiderose di cambiare vita, che partecipano al concorso pur non avendo la minima competenza); forse alla fine qualcuna trova un fidanzato. Assistiamo anche al consueto balletto che si scatena in casi simili: poliziotti, avvocati, giornalisti, scaricabarile di responsabilità, ricerca di un capro espiatorio. I personaggi sono un po’ manierati e non sempre convincenti (es. la ragazza che ha lasciato la famiglia ricca per uno scultore), ma il film raggiunge il suo scopo: commuove e indigna.
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