Regia di Mimmo Calopresti vedi scheda film
Un padre separato con l'amante e la vita allo sfascio, un'amicizia senza futuro, un prete che fa quello che può, un ragazzo condannato dai pregiudizi. Cambiare qualcosa è impossibile.
E' un film intenso e sofferente, che ritrae la vita grama e triste dei suoi personaggi. Ha dentro una sua tensione, nei dialoghi e nella trama, che lo fa seguire con grande attenzione. Le situazioni hanno tutte il sapore della vita vera, e dei personaggi veri, mentre allo stesso tempo si nota l'enorme differenza tra questo e i film "finti", che magari parlano degli stessi argomenti.
E' una pellicola molto amara, che ci presenta alcuni personaggi con svariati problemi e sofferenze: due adolescenti problematici e disadattati (anche se per motivi diversi), alcuni adulti che nella vita hanno fatto errori tremendi e forse irreparabili, alcune figure di contorno che contribuiscono a peggiorare il tutto. L'amico del tennis, ad esempio, e i ragazzi calabresi sembra si divertano a prendere a calci chi è più debole, oppure condannano solo con i pregiudizi, e peggiorano in tal modo tutto il quadro. Il prete, forse l'unico che cerca di aiutare, fa quello che può, ma con scarsi risultati e pesanti insuccessi. Per questo si può affermare che il pessimismo regni sovrano, e che le possibilità di riscatto per tutti siano inesistenti. Già il titolo, quando lo si comprende, è pessimista. In ogni caso, i ritratti umani che il film presenta, anche dei personaggi di contorno, sono tutti convincenti e credibili.
L'unico particolare che mi ha un po' disturbato è l'incompiutezza del finale. Che i problemi non si risolvano mi è sembrato in linea con il resto del film, ma mi aspettavo che almeno certi conti venissero chiusi. Invece rimane tutto lì, a mezz'aria, e sostanzialmente finisce dove era cominciato. Gli sforzi di tutti sono stati inutili.
In ogni caso è un film di sicuro valore, scritto e diretto con ispirazione e partecipazione.
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