Regia di Roberto Gavioli vedi scheda film
Putiferio, giovane bellissima formichina gialla ha un'indole sognatrice che la porta a fare solo pasticci. Ma quando i formichi rossi rapiscono le formiche gialle per costringerle a prendersi cura dei loro piccoli, Putiferio si riscatta. Riesce a scappare e al termine di una funambolica fuga avverte l'esercito amico, che dichiara immediatamente guerra alle formiche rosse. I due eserciti si fronteggiano davanti ad un indimenticabile formicaio a forma di elmetto nazista. Stanno per entrare nel pieno del combattimento quando l'arrivo del formichiere riunisce gli animi, tutti assieme si salvano tra le radici di una grande quercia e il pericolo scampato li convince a vivere in armonia. Putiferio sposa l'affascinante comandante delle formiche rosse e si conclude la storia, che era racchiusa in una cornice del racconto di un vecchio gufo ai nipotini giunti da ogni parte del mondo.
Animazione italiana del 1968, lo stesso anno di "Vip mio fratello superuomo", Putiferio non ne ha la stessa carica ironica nè la straordinaria visione predittiva del film di Bozzetto, ma è molto gradevole. Trasmesso in televisione nel 1971, mi aveva molto impressionato da bambino e anche adesso rivedendolo dopo tanti anni si apprezzano le immagini degli eserciti schierati, le libellule squadra acrobatica dell'aeronautica, le corse a rotta di collo su rami contorti come binari delle montagne russe. Non manca una feroce satira del potere che non decide niente, e del potere militare che non sa affrontare i problemi in altro modo che non sua dichiarare una guerra.
Putiferio va alla guerra impiega uno infinito stuolo di animatori, tanto che la lista dei titoli finali pare non terminare più. Notevoli le canzoni per la voce di Rita Pavone. La voce del nonno gufo mi pareva di Bruno Palmer, ma non ho trovato nessun riscontro.
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