Regia di Roberto Gavioli vedi scheda film
Nell'incantata Valle Serena tutti gli animali vanno d'accordo tra loro... quasi tutti, anzi, perché i bellicosi formichi non esitano ad attaccare le scioperate formiche, tra le quali la graziosa Putiferio. Presa in ostaggio dai formichi, Putiferio evade e riesce a convincere le due tribù a fare la pace.
Buonissimo esempio di lungometraggio di animazione prodotto in Italia, Putiferio va alla guerra è anche il titolo più noto firmato da Roberto Gavioli, qui regista nonché produttore con la Gamma Film da lui fondata insieme al fratello Gino. Giusto così, perché il lavoro è ben rifinito, dotato di una trama compiuta e di personaggi dalle caratterizzazioni leggere, ma memorabili; la visione è scorrevole e la pellicola è fruibile sia dai più piccoli che dal pubblico adulto. Certo però che, nella sceneggiatura che Luciano Doddoli e Bruno Paolinelli hanno predisposto, le lungaggini non mancano: va bene l'escamotage narrativo del racconto da voce esterna (il gufo che osserva le vicende delle formiche in lotta tra loro), ma prima che la storia prenda effettivamente piede passa un quarto d'ora buono, e le pause nel racconto sono numerose (spesso un po' gratuite, peraltro). Insomma, al netto di certe scene che sembrano più un riempitivo per raggiungere l'ora e mezza di metraggio che altro, Putiferio va alla guerra risulta un film gradevole e dalla fattura assolutamente encomiabile: non sorprende che sia stato esportato anche all'estero. Certi luoghi comuni oggi possono fare sorridere – inclusa la differenza tra formichi e formiche – ma la morale nel nome di pace e solidarietà funziona sempre e comunque (siamo d'altronde nel 1968, quel tipo di messaggio era quantomeno nell'aria). Alla base di tutto c'è un racconto di Mario Ghierighin. 6/10.
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