Guido, intellettuale aristocratico di sessant'anni vuole incontrare Marco, un amico che non vede da quarant'anni, per restituirgli qualcosa che gli appartiene. Marco si mostra esitante e nonostante l'impegno preso non si presenta all'incontro. La loro vicenda incrocia in flashback quella di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, e del manoscritto della sua opera più famosa, "Il gattopardo". Marco e Guido erano due frequentatori del salotto dell'aristocratico nella Palermo degli anni Cinquanta.
Note
Sotto l'egida di Giuseppe Tornatore, Andò affronta la vicenda con una certa passione, culla l'attenzione dello spettatore con le portentose voci over di Antonutti e Herlitzka, ma il film è senza mordente. Leopoldo Trieste è il poeta Lucio Piccolo.
Il manoscritto del principe è l'esordio in lungometraggio a soggetto per Andò, fino a quel momento autore di qualche documentario; ciononostante lo stile del regista è sufficientemente solido e la produzione che sorregge il suo lavoro perfino di più (partecipa la Rai e sovvenziona il Ministero dei Beni culturali). Già dal cast si intuisce la qualità dell'opera: Jeanne Moreau, Leopoldo… leggi tutto
Giuseppe Tomasi di Lampedusa e “Il Gattopardo”. Cronaca di un capolavoro per nulla annunciato. Attraverso il commento fuori campo dei due allievi prediletti (e ormai anziani) del Principe, Guido e Marco, il regista Roberto Andò racconta la formazione culturale ed esistenziale dei tre protagonisti, il loro difficile rapporto con la storia del proprio tempo, la diversa sensibilità che così… leggi tutto
Il manoscritto del principe è l'esordio in lungometraggio a soggetto per Andò, fino a quel momento autore di qualche documentario; ciononostante lo stile del regista è sufficientemente solido e la produzione che sorregge il suo lavoro perfino di più (partecipa la Rai e sovvenziona il Ministero dei Beni culturali). Già dal cast si intuisce la qualità dell'opera: Jeanne Moreau, Leopoldo…
Andò è un regista che ama la letteratura, e a chi piace quella nel senso "alto" del termine, nei suoi film trova da mangiare e da bere. E' qui fra Il gattopardo, Keats, Shakespeare e Stendhal appunto c'è da mangiare e da bere. Certo il film è lento e si regge sul filo ancora più fragile dell'esteriorità della letteratura. E' infatti difficile…
Il classico film di nicchia: gli attori sono anche bravini, ma la trama non ha mordente e il film si trascina stancamente. Un'occasione persa un pò per il talentuoso regista e anche per la presenza di Tornatore, ma purtroppo il film è dimenticabilissimo oltre che prolisso. Voto: 5.
Un film particolare ed articolato in maniera interessante, anche se manca la favilla che lo accende in pieno.Una sceneggiatura più corposa ed interpreti più veri, avrebbero reso il film più coivolgente.Non c'è nulla da obiettatare, senz'altro, nella versione francese,( non a caso le voci che doppiano, sono basilari nerlla storia); ma visto che il film parla di personaggi italiani, la cosa..…
Giuseppe Tomasi di Lampedusa e “Il Gattopardo”. Cronaca di un capolavoro per nulla annunciato. Attraverso il commento fuori campo dei due allievi prediletti (e ormai anziani) del Principe, Guido e Marco, il regista Roberto Andò racconta la formazione culturale ed esistenziale dei tre protagonisti, il loro difficile rapporto con la storia del proprio tempo, la diversa sensibilità che così…
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