La recensione su Onirica

di undying

5 stelle

Tentativo di riportare sullo schermo il "giallo all'italiana", in particolare quello di Dario Argento. Peccato l'autore si perda in un gioco citazionistico privo di ritmo e senza senso.

A Torino una donna viene uccisa in strane circostanze: nel medesimo palazzo - e con lo stesso modus operandi - utilizzato da Dario Argento per il set di "Profondo rosso". Non sarà il primo, nè l'ultimo, delitto compiuto da un assassino evidentemente ispirato dai film del maestro del brivido. L'indagine poliziesca viene attribuita a Gianna Nicolodi (Camilla Nigro), ispettore che coinvolge immediatamente Michael Tobias (Fabio Rossini), un artista poliedrico, autore di un paio di libri tra i quali uno proprio su Profondo rosso.

"Lasciatevi avvolgere dai vostri incubi, o voi ch'entrate."

(Slogan pubblicitario)

Girato sugli stessi set di Profondo rosso, Onirica è un condensato quasi stucchevole di citazioni intese in ogni senso. Dai nomi dei protagonisti ai luoghi delle riprese, dalla fotografia con toni rosso/blu in stile Suspiria a intere frasi estratte dai capolavori di Argento, finendo poi con una storia che tenta, con metodo copia/incolla, di ripercorre lo stile del Maestro. Luca Canale Brucculeri, regista anche autore della sceneggiatura, ha chiaramente a cuore un tipo di cinema che oggi è quasi impossibile produrre ma finisce per girare un lungometraggio poco attraente, caotico e addirittura snervante. Apprezzabile la buona interpretazione di Fabio Rossini e una certa cura stilistica (fotografia e colonna sonora), sicuramente sopra la media considerando il misero budget disponibile (100.000 euro). Quel che rappresenta Onirica è un malinconico omaggio al "giallo italiano" che potrebbe incuriosire, e a fine visione quasi certamente deludere, unicamente l'appassionato del genere.