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Till Death

Regia di S.K. Dale vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Till Death

di axe
3 stelle

Nonostante il loro matrimonio sia in crisi, la giovane Emma e Mark, avvocato con le mani in pasta in affari poco puliti, si concedono una notte d'amore in una casa dell'uomo, isolata e posizionata sulle rive di un lago ghiacciato. Al risveglio, la mattina successiva, Emma si trova ammanettata al marito, il quale si uccide con una rivoltella. Ripresasi dallo shock, la ragazza tenta invano di liberarsi; ore dopo è raggiunta da Tom, il suo amante, il quale è all'oscuro di quanto accaduto nella magione e riferisce d'essere stato inviato lì da Mark. Emma comprende che il marito ha scelto di suicidarsi non lasciando che la donna potesse farsi una nuova vita. Il terrore è solo all'inizio. Scott Dale dirige un thriller da vedere rigorosamente con il cervello spento; qualora si provasse a ragionare su quanto è mostrato a schermo, apparirebbe con chiarezza che le azioni di tutti i personaggi scarseggiano in logica. Mark sceglie di uccidersi, dopo aver attuato un progetto sul quale non ha alcun controllo. Il meccanismo potrebbe incepparsi in qualunque momento; il suo funzionamento è legato alla "buona volontà" di un pericoloso ed infido balordo, Bobby Ray, che potrebbe scegliere di non rispettare i patti. Dal suo canto, Bobby Ray, ingaggiato da Mark, che lo conosce in quanto ex-cliente, potrebbe facilmente, tradire il patto che lo lega, ormai, ad un morto, ed appropriarsi delle ricchezze custodite nella casa in modo meno cruento. Magari senza tirarsi dietro un personaggio pavido come il fratello. Emma, ripresasi dallo shock con estrema rapidità, potrebbe liberarsi della manetta in molti modi, ed invece vaga per la casa trascinandosi dietro il cadavere del marito - anche su e giù per le scale - tirandogli contro una maledizione dietro l'altra. Conclude il lungo confronto con Bobby ed il fratello con una lunga lotta nell'acqua gelida del lago, nonostante sia fiaccata da una ferita alla gamba. Riesce infine a rompere la calotta ghiacciata, e riemergere, con il trucco perfetto. Ci sarebbe molto altro, ma ritengo di potermi fermare qui. Gli attori fanno quello che possono; i loro personaggi sono fin troppo stereotipati. Megan Fox interpreta Emma, una donna in crisi matrimoniale; malsopporta un marito che le rinfaccia di aver fatto di tutto per lei. Ha un amante e non pare particolarmente fragile. Non è chiaro, pertanto, per quale motivo non divorzi. Mark (Eoin Macken), a conoscenza del tradimento e neanche lui fedele, è un arrivista spregiudicato. Matura un rancore incredibile, che sfoga non con rabbia istintiva bensì architettando un piano che fa acqua da tutte le parti ... ma incredibilmente si sviluppa secondo la sua volontà ... fino all'epilogo. La tensione - se, appunto, si evita di riflettere su quanto mostrato - è molto elevata. Gran parte del racconto è ambientata nella magione sulle rive del lago ghiacciato. I colori sono freddi e spenti; fa capolino tra il bianco ed i grigi, il rosso del sangue, che scorre copioso. A meno che non si abbia una passione smodata per Megan Fox, non immagino un motivo per vedere questo film. Fiacco e scontato come thriller, assolutamente privo di qualsivoglia vena ironica, non raggiunge neppure quei picchi di comicità involontaria che potrebbero renderlo appetibile agli appassionati del "trash" !

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