Regia di Evi Romen vedi scheda film
TORINO FILM FESTIVAL 38 - CONCORSO 38
In paese, la circostanza scuote a tal punto gli animi, dei familiari come degli amici, che molti finiscono per incolpare Mario di aver traviato il suo amico, al punto da indurlo a frequentare quei locali equivoci ove poi ha trovato la morte.
Devastato dal peso di quelle accuse gratuite e crudeli, per reazione Mario finirà per avvicinarsi proprio all'Islam, divenendo un discepolo della dottrina più oltranzista ed irriducibile, impegnandolo in una lotta che in qualche modo risponde alla sua esigenza di vendetta contro un bigottismo cattolico che lo ha sempre accettato, e pure sfruttato come "diverso", ma solo per il fatto di non scendere mai in campo dichiarandosi come tale, ma agendo nella segretezza di rapporti estemporanei consumati nel più totale anonimato a beneficio di una riservatezza in grado di essere più che tollerata.
Esplora ed affronta tematiche spinose e conflittuali, l'opera prima di Evi Romen, che sfodera indubbio coraggio nel narrare il drammatico calvario e conflitto interiore tutto sensi di colpa e travagli del protagonista.
Tuttavia la vicenda appare sin troppo concentrata nello scopo strategico di raggiungere tutti i suoi fini destabilizzanti ed estremi, fino a risultare alla fine sin troppo strumentalmente provocatoria, sfiorando l'accademismo e la chiave ricattatoria.
Buona prova dell'attore Thomas Prenn, impegnato in una prova che lo impegna sia fisicamente, sia da punto di vista delle sfumature interiori, dovendo impegnarsi a rendere credibile un personaggio devastato da sensi di colpa e sbalestrato tra due poli opposti entrambi intransigenti e sordi alle proprie legittime e completamente naturali inclinazioni.
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