Regia di John Moffitt vedi scheda film
Il comico australiano Jim Jefferies espone in un monologo di un’ora di durata la sua avversione per tutte le religioni, racconta qualche aneddoto della sua infanzia e conclude parlando delle sue esperienze con i sex toys.
Questo è lo spettacolo televisivo, targato HBO, che ha rivelato al mondo il talento comico di Jim Jefferies; eppure l’attore australiano è ancora piuttosto lontano dagli alti standard dei suoi lavori in età più matura. In I swear to God Jefferies infatti, al netto di un inizio caustico contro qualsiasi religione, sfrutta come grimaldelli comici i due elementi più risaputi e già dibattuti: il sesso e gli escrementi, peraltro senza risultare più di tanto originale. La furia politicamente scorretta delle sue drastiche prese di posizione è senz’altro apprezzabile e nel corso del tempo non farà che affinarsi, così come la sua scrittura diverrà più solida con il passare degli anni: questo monologo sembra a tutti gli effetti un patchwork di sketch, una montatura senza tante smancerie o collegamenti logici di tre o quattro monologhi più brevi. Anche il finale, apoteosi dello scatologico, non colpisce per originalità, ma quantomeno Jefferies dimostra di saper stare a proprio agio sul palco con il suo personaggio cinico e sboccato, senza mezze misure. La regia è del navigato John Moffitt, già autore di innumerevoli trasmissioni televisive e regista di spettacoli (tv) di Bill Maher, Richard Pryor e Ricky Gervais. 5/10.
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