Regia di Nello Rossati vedi scheda film
Prendete L'uomo che amava le donne (Truffaut, 1977, cioè uscito da poco) e volgetelo al pornografico: ecco che ne uscirà questo Una donna di notte, ennesimo lavoro pesantemente erotico a firma Nello Rossati. Il protagonista Otello Belardi (chi?) somiglia vagamente a Léaud, ma le affinità estetiche con la pellicola francese si fermano qui; il suo tenace, ostinato innamoramento adolescenziale è però degno di un personaggio di Truffaut. Ma la sceneggiatura di Rossati, Roberto Gianviti e Paolo Vidali soffre di lacune logiche ed espedienti pretestuosi, finalizzati all'esposizione di nudi e all'esibizione di amplessi simulati in maniera molto convincente (mai, però, sfiorando l'hard vero e proprio); Una donna di notte è quindi un lavoro figlio della sua epoca, di quegli anni di impoverimento e imbarbarimento del nostro cinema all'insegna di un erotismo sfrenato troppo spesso - anche in questo caso - fine a sè stesso (vedasi la scena con la protagonista femminile, Lorraine De Selle, e Sandro Ghiani timido soldatino veneto - ! - impegnati in un coito sbrigativo e demenziale all'interno di una squallida e lurida toilette pubblica). Nel cast anche Daniele Vargas e Vanni Materassi; dignitosa la colonna sonora di Gianfranco Plenizio, che si firma con lo pseudonimo G. Ployer. 2/10.
Uno scrittore, per campare, licenzia romanzetti erotici; la sua fonte ispiratrice è una sconosciuta, avvenente vicina che vede uscire di casa ogni notte. Una sera decide di conoscerla.
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