Regia di Mario Caiano vedi scheda film
Il nome di Mario Caiano è garanzia di un prodotto di buon professionismo, ma qui, al suo ultimo film, il regista napoletano non riesce ad offrire granché d'altro. Il protagonista ha un comportamento eccessivamente moderato, quasi catatonico (quando gli fanno ritrovare la casa sottosopra e il cane nel frigo commenta che in fondo "il mobilio era quasi tutto da buttare") e i dominatori della scena sono i soliti J&B e Punt e Mes. La sceneggiatura è piuttosto confusa e la recitazione - lo si avverte specialmente nel doppiaggio di John Steiner - fin troppo caricata sul versante del romanesco. Per il resto, sono utilizzati tutti gli stereotipi del genere poliziottesco, e Leonard Mann, pur non avendone un briciolo del carisma, alla fine usa un trucchetto degno di James Bond. (13 febbraio 2008)
Un commissario di polizia romano indaga sulle malefatte di un malavitoso di mezza tacca di nome Rudy, ma s'imbatte anche negli sporchi maneggi, presenti e passati, di un boss d'alto bordo, conosciuto come il Principe.
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