Regia di Mario Caiano vedi scheda film
Mario Caiano conclude la sua carriera con un film che accumula tutte le polizie incazzate e le malavite violente degli anni 70.
Ecco un polziottesco degno di questo nomignolo spregiativo. Ci sono tutti i canoni; violenza a iosa, la polizia con le mani legate, la malavita che fa quello che vuole. In più qui troviamo una giovane Maria Rosaria Omaggio sulla sedia a rotelle, fragile e indifesa, unico elemento femminile della vicenda. La scena d'apertura, con un ammazzamento mitragliante a tavola durante una cena tra distinti signori della mala della zona, mette la ciliegina su una torta farcita di violenza pretestuosa, primissimi piani con zoommate improvvise (ma siamo lontanissimi dalla tecnica Fulci), dialoghi essenziali e spicci.
Il cattivo qui si divide in due personaggi agli antipodi come forma espressiva, un elegante e brizzolato cinquantenne che chiamano "Principe" (Chris Avram) e uno spericolato, sguaiato, avidissimo "Rudy" (John Steiner). Sui due avrà ovviamente la meglio il giovane poliziotto Baldi (Leonard Mann), dopo aver subito pestaggi, uccisione di cane in frigo, casa devastata e amico confidente sparato alle spalle per salvargli la vita. Un film così, all'epoca incassò quasi 700 milioni, ma il passare degli anni non lo ha rivalutato.
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